mercoledì 30 dicembre 2009

E UN ALTRO ANNO E' ANDATO...

...tempo di liste...ed è tempo anche di stilare il decalogo degli eventi più strani che hanno come protagonista Facebook. Autore della splendida top 10 (che fa ridere, ma dovrebbe far riflettere) è il sito Oddee.com (splendido sito), che mette al primo posto (e come dare torto?) il caso di una donna del Missouri che ha inserito una foto della sua famiglia sul suo profilo FB, per poi ritrovarsela su giganteschi manifesti a Praga (si, a Praga). Evidentemente un semplice e comodo "furto" di una foto si è trasformato in uno strumento di marketing globale. Alla faccia della privacy...
Altre storie sono state raccontate in queste pagine: la ragazza depressa che se la spassava allegramente (con i soldi dell'assegno di malattia), il geek-marito che ha aggiornato il proprio status matrimoniale sull'altare, le storie matrimoniali finite per mezzo di Facebook, il presunto colpevole che viene scagionato grazie ad un suo aggiornamento su Facebook (tutto da verificare, direi), e il caso di guerrilla marketing per la promozione di un film su Facebook. Insomma, chi più ne ha...e la lista potrebbe continuare all'infinito. A patto che tra una risata e l'altra, ci si accorga che queste storie possono accadere ad ognuno di noi...anzi, di voi iscritti!

lunedì 28 dicembre 2009

EVASIONI NATALIZIE

Dopo il caso del ladro che ha pensato bene di aggiornare il proprio profilo di Facebook durante un furto, ecco un altro caso: il Sun ci delizia con la storia di criminale che è riuscito a fuggire dal commissariato di Suffolk per trascorrere le vacanze natalizie a casa propria. Naturalmente, non pago dell'evasione, ha pensato bene di sbeffeggiare tutti postando delle sue foto che provassero la sua avvenuta libertà. E quale mezzo migliore, se non Facebook? A parte i suoi commenti (tra cui un ironico "oh no, sento delle sirene...è finita - ah no, falso allarme, era solo un'ambulanza"), il latitante ci omaggia di alcune sue foto: una mentre sforna un tacchino dal forno, un'altra con l'ironico cartello Se avete visto quest'uomo, si prega di chiamare il 999 - con tanto di dito medio a corredo del tutto.
Naturalmente il tutto scatena la verve critica degli utenti FB, che hanno creato gruppi a favore e contro il personaggio. Ma la cosa più inquietante è il numero di amici del latitante, ben 1247 (sicuramente il numero è destinato a crescere, sono sicuro): tutti amici o le solite persone che pensano che aggiungere un nuovo amico-idolo alla loro lista sia veramente cool?

domenica 27 dicembre 2009

EVOLUZIONE??

Fa piacere sapere che prima o poi la gente si accorge che Facebook NON è quel fantastico strumento su cui passare TUTTA la giornata alla ricerca dei fatterelli degli amici. E aprendo l'edizione odierna di Corriere.it, leggo un articolo in cui si parla dell'amicizia svuotata ai tempi di Facebook. Il concetto è stato sbandierato più volte in questo blog, proprio per sottolineare la perdita di valore di questo piccolo, grande concetto nell'era digitale, in cui basta il pulsante "Aggiungi" per avere un nuovo amico. E se è vero che molti utenti fanno letteralmente a gara per avere la lista amici più completa, è vero anche che il concetto di amicizia sta subendo una radicale trasformazione. Come riportato dall'articolo, infatti, si parla espressamente di "un'evoluzione, da relazione a sensazione". Evoluzione? Sicuri? Da dizionario, il concetto di evoluzione parla di "svolgimento graduale della società verso forme più progredite di vita e cultura". Ecco, appunto. Al massimo, possiamo parlare del suo antonimo, e ci ritroveremmo in pieno...perché (sempre citando l'articolo), più che 768 amici, dovremmo parlare degli amici 1024x768.

mercoledì 23 dicembre 2009

UNA SCHIAVITU' (FACOLTATIVA)

Siccome siamo in un paese democratico e civile (più o meno), a mia conoscenza non credo ci siano decreti ministeriali che impongano di iscriversi a Facebook e farne la massima rappresentazione dell'ego. Quindi, se diventa una droga - come tutte le droghe-, credo che una riflessione sul suo utilizzo debba sorgere spontanea.
Forse dai contenuti di questo blog traspare una certa intolleranza per FB da parte del sottoscritto, ma sia chiaro: dal punto di vista dell'IT, il sistema è eccezionale, niente da dire. Peccato che questo si sia tradotto in una vera e propria mania da aggiornamento dello status o in uno strumento di gossip con pochi precedenti. E peccato che ci siano persone che candidamente riconoscano una vera e propria dipendenza da Facebook, come riportato da Repubblica.it. L'articolo parla di veri e propri "gruppi di disintossicazione da Facebook", nei quali si impara a gestire l'utilizzo responsabile del vostro social network preferito, e in generale di tutte le espressioni di standardizzazione e di psicosi collettiva del nuovo millennio. LaStampa.it rincara la dose, parlando di un disturbo compulsivo, e aggiunge anche che ad aumentare la dipendenza, sta per arrivare il servizio via SMS di notifiche dei vari (e inutili) aggiornamenti dei propri contatti. Un'ossessione, in pratica. La domanda è: ma con cinquemila "amici", arrivano cinquemila (e più) notifiche? ARGH.
PS: Spero vivamente che il gruppo di disintossicazione di Facebook...non sia un gruppo su Facebook!

sabato 19 dicembre 2009

IL MITO UTOPICO

Ecco l'agghiacciante (per certi versi) titolo di un articolo tratto da LaStampa.it: "Gli adolescenti italiani vivono con il mito di Facebook". Benissimo, poi si dice che l'Italia finirà allo sbando...se uno strumento globale di valori fatui diventa il vero punto di riferimento delle nuove generazioni, stiamo messi bene... se c'è sempre meno controllo sulle fasce d'età più bisognose di attenzione e tutela, beh, allora come si può parlare di Internet come mezzo di progresso? Se i valori di oggigiorno sono quelli di "cercare nuovi amici sempre più fighi" (non conoscendoli, ovvio) e di fare una gara a "chi ha più amici" (citazioni dell'articolo), se il mondo va a rotoli e se per loro il rischio è dietro l'angolo, la colpa non è mia. Ognuno è responsabile delle proprie azioni, anche seguire le psicosi di massa come un gregge. Il tempo del rimpianto, magari, verrà in un secondo momento...
E in tutto ciò, c'è chi tenta (giustamente) di trarre un beneficio. Se Facebook è uno strumento commerciale (il Signor Facebook non vi mette in contatto con gli amici delle elementari perché un filantropo, sappiatelo), allora è un sacrosanto diritto trarre un guadagno parallelamente alle sue attività o alle attività affini. Come riportato da Repubblica.it, nell'ambito della tutela dei minori e delle giovani generazioni riguardanti le attività in Rete, è nata anche una società, SafetyWeb, il cui compito è quello di sorvegliare le tracce digitali dei minori (su richieste dei genitori). In pratica, la società ha il compito di controllare e monitorare tutto ciò che viene postato dal proprio pargolo in tutta la rete. Ma c'è da scommettere che la maggior parte delle attività verrà registrata sul vostro social network preferito.

giovedì 17 dicembre 2009

TI RICORDI QUELLA VOLTA...?

Volete una prova che i social network (uno a caso: Facebook...ma uno a caso, eh) NON rappresentano la vita reale? Sentite qua: un uomo ha scoperto che su FB esisteva un account a suo nome, con le sue generalità, la sua foto e tutto il resto. Responsabile della cosa? La sua adorata mogliettina, che spacciandosi per il marito, era riuscita a "ricostruire" un network di vecchie amicizie, e ovviamente, all'insaputa del marito, è riuscita a farsi raccontare aneddoti di vita passata (sempre giocando il ruolo del marito, probabilmente sull'onda dei "ma ti ricordi quando eravamo giovani, quante ne abbiamo passate??" e simili). La fedele mogliettina ha così scoperto un passato non limpidissimo del marito, evidentemente a lei taciuto in fase di promessa matrimoniale.
Ripercussioni? Beh, vista la totale mancanza di fiducia da parte del coniuge e l'arguto sistema architettato dalla dubbiosa consorte, il divorzio della coppia è dietro l'angolo (sempre sulla scia della Giustizia 2.0 e sulla validità giuridica dei dati postati). Ma occorrono due considerazioni: è evidente che potenzialmente questo genere di episodi possa verificarsi (ahimè) con chiunque, e considerando che gli utenti FB sono attualmente centinaia di milioni, il rischio di appropriazione indebita d'identità altrui è sempre dietro l'angolo. Secondo: ecco le dichiarazioni degli espertoni in materia (da Repubblica.it). "Il caso di specie rappresenta una grave violazione della privacy...[hmm, strano, ndr]". [...] [Facebook si è] rivelato troppo vulnerabile e privo di adeguate barriere di sicurezza volte a garantire i propri utenti". Vulnerabile Facebook? Privacy violata? Musica per le mie orecchie...

domenica 13 dicembre 2009

CHI DI PRIVACY FERISCE...

...di privacy evidentemente perisce, prima o poi. Si è parlato recentemente di nuove regole per tutelare l'intimità degli utenti Facebook, proprio a causa dell'enorme successo riscosso da questo strumento di gossip 2.0. Ma proprio qualche giorno fa, il profilo fino ad ora semi-blindato del fondatore di FB è risultato accessibile a tutti, con foto private finite improvvisamente nell'agorà visibile da 350 milioni di persone.
Ora, di due l'una: o Mr. Facebook si è redento e ha concesso a tutti di spiare le sue foto (passando da un profilo semi-inaccessibile anche ai suoi "amici" ad un profilo totalmente pubblico), oppure è stato vittima delle sue stesse, nuove impostazioni. Insomma, ennesima mossa di marketing o semplice distrazione fatale? Lui assicura di averlo fatto di proposito: ma si sa, la volpe affamata non raggiunse l'uva e disse che era acerba...

domenica 6 dicembre 2009

QUANDO UN ARTICOLO DICE LA VERITA'

Che bello aprire il sito di un'importante testata giornalistica e leggere in home page "Quando Facebook rovina la vita"... chi prima, chi dopo, ma alla fine si arriva a questa conclusione! Meglio tardi che mai: l'articolo cita argomenti qui già trattati (la ragazza canadese che pubblicava foto spensierate nonostante una depressione diagnosticata, la moglie dello 007 che pubblica le foto del marito, o i gruppi che fomentano violenza nei confronti di personaggi pubblici o rappresentanti dello Stato -chiunque essi siano), l'importante è che si capisca che più che di Facebook, si dovrebbe parlare di psicosi collettiva di milioni di persone soggiogate...

giovedì 3 dicembre 2009

LO SPIRITO DEI TEMPI

Arriva la fine di ogni anno, e i media si scatenano per (ri)proporre le solite liste. La lista degli eventi del 2009, la lista delle foto più belle del 2009, la lista dei calendari del 2010 (ma tra letterine e letterate è sempre un belvedere), e chi più ne ha, più ne metta. In realtà, sono tutte belle iniziative per ricordare l'anno da mandare in soffitta. E nel web, non può mancare anche la lista delle parole più cercate nell'anno sui motori di ricerca.
Zeitgeist, il misuratore dei trend in base alle query (cioè alle "interrogazioni" da parte degli utenti), svela le parole più cercate dell'anno 2009 in Italia. Non sorprende il fatto che al primo posto figuri proprio Facebook...d'altronde, è lo spirito dei tempi, bello o brutto che sia...
Poi ho letto: "Michael Jackson sorpassa Facebook su Yahoo"! Stavo già per celebrare il tutto con un bel moonwalk, poi ho controllato ben bene e ho scoperto che anche sul celebre antagonista della "Big G" Facebook è la parola dell'anno. Maledetto spirito dei tempi...
E poi ho trovato questa notizia: secondo il Global Language Monitor, è Twitter la parola più gettonata del 2009! E Facebook? Non compare nella lista! A livello statistico potrebbe vincere anche Facebook, ma vorrete mai smentire il celebre Global Language Monitor? Io non ci penso neanche!

PS: Poi ho pensato: e se Facebook fosse la parola più cercata perché tutti cercano "quanto odio Facebook"? :)

mercoledì 2 dicembre 2009

VI DICHIARO MARITO E MOGLIE, PUO' BACIARE LA SPOSA, MA PRIMA...

...ma prima è doveroso aggiornare lo status sentimentale su Facebook, passando da "fidanzato" a "sposato"! La perla del giorno ce la regala il Sun, mostrando il video di due novelli sposi che convolano a giuste nozze all'altare. Il prete li dichiara marito e moglie, lui a quel punto tira fuori un cellulare dalla tasca (anzi due, uno lo porge alla neo-moglie) per poter aggiornare il suo profilo su FB.
Fantastica la reazione del prete che, dopo la consacrazione digitale, dichiara: "It's official on Facebook, it's official in my book".

Che dire: auguri e figli maschi... Solo un consiglio: occhio a non rivelare informazioni riservate sul consorte, o evitare qualsiasi litigio online, l'esperienza (altrui) insegna.

PS: Facebook sinonimo di psicosi collettiva? Ma noooooooo.....

martedì 1 dicembre 2009

I DIECI COMANDAMENTI

Se un bel giorno un'azienda assolutamente estranea a Facebook pubblica un decalogo riguardante il "buon uso dei social network da parte dei dipendenti", beh, allora è evidente che non è proprio chiaro a tutti il modo migliore per utilizzare, che so, Facebook (uno a caso, eh). Ma l'Enel, proprio attraverso un canale sul vostro social network preferito, spiega le cose da fare e non fare se si è dipendenti della nota azienda che fornisce energia all'Italia. Cosa succede se si infrangono queste norme (del tipo "sparlare del Signor Enel su Facebook" - dite che non capita? Capita, capita...)? Si parla di possibili ripercussioni dal punto di vista disciplinare o legale: insomma, basta una parola di troppo nei confronti del capo, o basta fornire pubblicamente dati riservati o aziendali per rischiare di beccarsi in faccia la famosa frase di Donald Trump.
Regole per i soli dipendenti, dunque? E per gli utenti qualunque? Il discorso è chiaro: poiché Internet è libero, e Facebook pure (nel senso che l'iscrizione non costa nulla, pagate solo in termini di privacy), insomma, visto che non c'è selezione all'ingresso, una lettura al decalogo non nuocerebbe mica. Magari "si accende" qualche cervello...

mercoledì 25 novembre 2009

T'AMAVO, PIO BOVE...

Si è già detto che Internet non dimentica mai, e a proposito di questo, ecco spuntare un articolo su Repubblica.it che parla della non facile operazione di rimozione -dalla Rete- di testi, foto, video e quant'altro riguardi la fine di relazioni sentimentali (e dintorni).
Il magic moment dell'articolo è senz'altro questo: "La vera arma di distruzione di massa della privacy è però Facebook". Ho riletto quella frase più e più volte. Aaaaaaaaaaah, so' soddisfazioni....

lunedì 23 novembre 2009

TAG: DEPRESSIONE

Eccola qui, l'ennesima vittima del sistema di schedatura di massa più celebre al mondo. Come riporta la canadese CBC (ripreso da Corriere.it), una donna ha perso l'assegno di malattia, ottenuto a causa di una profonda depressione, perché la sua compagnia di assicurazione -per intenderci, quella che sgancia il grano - ha trovato su Facebook alcune foto in cui la ragazza sorride amabilmente in posa su una spiaggia oppure si diverte in un bar con gli amici. Risultato? Dalle "prove" si evince che la ragazza non può essere depressa, quindi l'assegno di malattia deve essere revocato. Voilà, eccovi servito un altro caso di Giustizia 2.0, in cui il nuovo Grande Fratello dei giorni nostri si dimostra il mezzo migliore per inchiodare o scagionare qualcuno. Magari mi sbaglio, ma in fondo si vive anche senza mostrare le foto in spiaggia ai propri ottocentoquarantacinque "amici"...

venerdì 20 novembre 2009

NEOLOGISMI 2.0

Se persino l'English Oxford Dictionary si "scomoda" a guardare nel campo dei social network per annunciare la parola dell'anno 2009, allora beh, i tempi cambiano. Non per forza in meglio, s'intende... Fatto sta che la Word of the Year stabilita dal prestigioso dizionario è unfriend. In pratica, come spiega Corriere.it, si tratta della procedura di rimozione di un contatto dalla lista "amici". Il che fa capire la valenza e il peso del concetto di amicizia (come nell'esempio dei lessicografici "Dopo aver avuto un litigio con il mio coinquilino, l'ho cancellato dalla mia lista amici di Facebook" -alla faccia dell'amicizia), visto che persino un panino val bene un presunto amico...

PS: Festeggio il centesimo post...un traguardo, certo, ma anche la consapevolezza di aver parlato (quasi) 100 volte di privacy invasa, di netiquette violata, di inganni, di psicosi collettive, di tormentoni... ma nel frattempo, il vostro social network preferito continua a mangiare identità altrui.

giovedì 19 novembre 2009

LIBRI, QUESTI SCONOSCIUTI...

L'ultimo rapporto Censis dice esattamente questo: saremo un popolo di santi e navigatori, ma di lettori proprio no. Ora che ci penso, di navigatori Web probabilmente sì, e anche se siamo un paese con uno spiccato digital divide, alla sbirciatina su Facebook proprio non si rinuncia mai. Come riportato da Repubblica o La Stampa, i dati parlano chiaro: si legge sempre meno (libri o giornali, poco importa) ma i social network registrano un boom, Facebook in primis. E per Facebook, gli utenti sarebbero disposti a tutto: alla lettura, appunto, ma si rinuncia anche ad andare al cinema, a fare shopping, ad incontrare amici veri, addirittura allo studio e al lavoro.
Le attività preferite dagli utenti Facebook? Via con la scoperta dell'acqua calda: Guardare cosa c'è nelle bacheche degli "amici" (leggi: gossip locale), ma anche unirsi ai gruppi e cose varie. E di tutti questi perfetti utenti medi, solo uno su quattro si accorge effettivamente di perdere troppo tempo su FB o di sottrarre tempo ad altre attività.
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: almeno uno su quattro si è accorto di qualcosa...

mercoledì 18 novembre 2009

LE NUOVE PAGINE GIALLE

Pensavate che un profilo privato bastasse per ghettizzare le vostre informazioni solo per i vostri ottocentoquarantacinque "amici"? E invece no. Facebook -il vostro social network preferito - è esattamente quello che penso, cioè un grosso database di schedature di massa. Certo, casi come questo segnalato dal Sun (che giornale...) sono solo la prova che il cattivo di turno alla fine paga, ma se parliamo in senso generale, ci accorgiamo come ormai qualsiasi attività e qualsiasi dato sensibile vengano monitorati - e la cosa bella è che la gente lo fa volontariamente (oppure spinta da manie da psicosi collettiva) lamentandosi poi per la mancanza di privacy...
Insomma, in questa storia anglosassone una ragazza aggredita in un locale ha ritrovato il suo aggressore grazie ad un paio di giorni di ricerche su Facebook e un "amico" in comune con la vittima, il quale non ha avuto problemi a reperire l'indirizzo dell'autore del gesto violento. D'altronde, i dati sono inseriti tutti volontariamente, vero? Meglio delle Pagine Bianche...

venerdì 13 novembre 2009

ANYTHING YOU DO WRITE MAY BE GIVEN IN EVIDENCE - PART II

E infatti, poiché le notizie non "atterrano" mai per caso, dopo aver parlato delle tracce sui social network come prove impugnabili, ecco arrivare un altro caso di presenza online come rappresentazione della presenza fisica di una persona. Stavolta non si tratta di un semplice furto come nel caso precedente, bensì di un omicidio. E il presunto colpevole, per cercare di depistare le indagini, ha effettuato l'accesso su Facebook per conto della vittima, scrivendo messaggi che in qualche modo erano in grado di scagionare il (sempre presunto) colpevole. L'ennesima dimostrazione che non basta una username e una password per diventare "reali", non basta un poke o un messaggio in bacheca per dimostrare un'innocenza. L'ennesima dimostrazione che Facebook non è la vita reale.

giovedì 12 novembre 2009

ANYTHING YOU DO WRITE MAY BE GIVEN IN EVIDENCE

Ossia, "tutto ciò che scriverai potrà essere usato contro di te in tribunale"...scene da film, roba da "Law and Order" 0 simili...e invece probabilmente sentiremo sempre più spesso questa variante formulaica, figlia dei tempi moderni. Dopo il caso del ladro che si è connesso su Facebook durante un furto o i numerosi casi di divorzio online (con messaggi lasciati su Facebook usati come prove a carico), eccone un altro che, al contrario, impugna la prova dell'aggiornamento di un suo status su Facebook come alibi per scagionare un'accusa di furto a suo carico. In pratica, il commento postato sul vostro social network preferito è stato scritto durante l'orario del furto, e attraverso un monitoraggio incrociato, si è potuto verificare che il messaggio è stato scritto proprio dall'appartamento del presunto colpevole. Facebook come miglior testimone della terra? Se è vero che questi casi creano un precedente, basterà allora scrivere su Facebook per evitare qualsiasi procedimento penale a proprio carico (beh, si, basta che non si minacci di uccidere qualcuno). Ma chi dice ai principi del foro che non basta una username e una password per fornire una prova di non colpevolezza? Soprattutto perché chiunque, con le semplici credenziali d'accesso, può connettersi al posto di qualcun altro. Facebook come miglior complice della terra?

lunedì 2 novembre 2009

FINE DELLA VITA (VIRTUALE)

Sfogliavo (per caso, e sottolineo per puro caso) l'edizione cartacea di ieri del Giornale (si, esistono anche le edizioni cartacee delle testate) quando ad un certo punto mi imbatto in un titolo senza appello: com'è dura la vita se Facebook ti odia. Benissimo,- penso - leggiamo. La firma è di Massimiliano Parente, e narra della sua personale esperienza di (ormai ex) utente Facebook. Da un giorno all'altro la sua vita sembra non avere più senso, visto che il suo account è stato disattivato. Il motivo? L'aver pubblicato, tra le sue foto, un album con dei nudi di un fotografo, Robert Mapplethorpe. Qualcuno dei suoi "amici" ha ritenuto questi contenuti offensivi e ha segnalato il tutto al signor Facebook. Il quale, prontamente, ha disattivato l'account Facebook del povero Massimiliano. Quest'ultimo quindi si vede costretto, per mezzo di media tradizionali, a raccontare il suo dolore al mondo intero. "Addio mondo crudele, sono un uomo morto". "Facebook mi ha chiuso Facebook, quindi non esisto più, cancellato dalla faccia della terra". Naturalmente l'articolo nasconde una certa ironia velata, sperando che tutti i lettori la possano cogliere... fatto sta che questo articolo rispecchia un'amara verità. E' vero, molte persone senza Facebook si sentono morte, vuote, senza uno scopo nella vita. Beh, a tutti coloro posso dire che si vive anche senza, non è un dramma. E mi accorgo che anche nella vita virtuale, un amico (o presunto tale, vero o acquistato) ti può sempre pugnalare alle spalle. Non esistono più le care vendette di una volta: basta rigare le macchine altrui, al giorno d'oggi una segnalazione a disabled@facebook.com fa molto, molto più male all'identità altrui.

PS: Rifletto sul titolo dell'articolo. Com'è dura la vita se Facebook ti odia. Pronta la mia replica:e com'è la vita se si odia Facebook?

giovedì 29 ottobre 2009

LA LISTA ILLUMINANTE

E per la serie "oggi scopro l'acqua calda", il sito Sherweb ci regala un altro elenco riguardante il comportamento standard da seguire su Facebook (qui l'articolo tratto da Repubblica.it).
Bene, ma se l'utente medio seguisse queste regole non potrebbe e non dovrebbe: 1) aggiornare il proprio status mandando messaggi criptici [gli altri settecentoquarantamila altri amici non meritano un messaggio dedicato?] 2) mandare messaggi privati a 200 contatti, 3) mettere gli odiosi countdown relativi ad un determinato evento [giuro, LI ODIO!, ndr], 4) diffondere quelle utilissime catene che servono per salvare le piattole dell'Antartico, 5) riferire circa i bagordi della notte precedente, 6) taggare persone/amici/presunti tali in atteggiamenti sconvenienti, 7) sfogarsi online scrivendo peste e corna del proprio capo [ma il capo fa parte dei propri "amici"], 8) sovraccaricarsi di utilissime applicazioni, 9) rompere una relazione via FB, -ma sopratutto- 10) aggiungere alla lista amici persone che non si conoscono.
A questo punto una domanda: senza tutte queste attività, Facebook a cosa servirebbe? Senza il gossip, senza l'invasione della privacy, senza i tormentoni, senza tutte le manie da psicosi collettiva, senza il rispetto di un minimo di netiquette, Facebook a cosa servirebbe? Ma soprattutto, esisterebbe ancora? Caro Sherweb-blogger, la lista non è sbagliata... è tutto il resto ad essere marcio!

mercoledì 28 ottobre 2009

FACEBOOK KILLING

Sperando che episodi del genere non diventino una triste, triste consuetudine, vi rimando a questo articolo tratto dal Sun. Il titolo dice tutto...e casi del genere sembrano, ahimè, all'ordine del giorno...è chiaro che Facebook in questo caso non può essere la colpa, ma purtroppo un uso (e un abuso) non razionale del mezzo rischia di moltiplicare questo genere di episodi...

martedì 27 ottobre 2009

FINCHE' MORTE NON VI SEPARI

E io fesso che non mi iscrivo a Facebook... grazie a questo splendido social network, la mia memoria può rimanere in vita per sempre. Capito? Facebook punta all'immortalità! Che filantropo, questo signor FB...
Fatto sta che, come segnala questo articolo tratto da Corriere.it, il vostro social network preferito sarà in grado di scoprire chi è passato a miglior vita. Esatto, il profilo dei non più vivi rimarrà per sempre online, in memoria del defunto, e tutti gli amici (o presunti tali) del trapassato potranno sempre scrivere qualcosa in sua memoria. D'altronde, nessuno ci impedisce di pensare che possa esistere un Facebook in un'altra vita...

Un'ultima cosa: per passare in modalità dead occorre compilare questo form (Deceased... hmm, allegria) che fa passare la modalità attiva del profilo FB in quella da non più utente su questa terra. Ma lo deve compilare il defunto?

lunedì 26 ottobre 2009

SALVATE IL CANE RYAN

Sempre nella scia dell'ossessione da gruppo, oggi apro la versione online del Corriere della Sera e scopro questa notizia molto in alto nel sito, nella sezione di solito dedicata a notizie di un certo spessore. "Salvate il cane: scoppia la rivolta su Facebook". E mi accorgo dell'esistenza dell'ennesimo gruppo a sostegno di qualcosa o di qualcuno. Trattasi stavolta di un cane eroico, Darcy, che è stato messo in quarantena perché, nell'atto di salvare numerose vite umane, è stato per molto tempo in una zona a rischio dal punto di vista delle possibili contaminazioni (mettetevi l'anima in pace, anche gli animali possono essere contagiosi, sapete?). Apriti cielo: scoppia la rivolta su Facebook. Immagino le numerose mobilitazioni per salvare il cagnetto. Eppure mi fa ridere la scena: una mobilitazione dal proprio divano, con il proprio notebook sulle gambe. Basta un clic e sono fan del cane-eroe. E anche oggi ho fatto qualcosa per il mondo: ho espresso il mio disprezzo per la barbara reclusione di un cane che ha salvato numerose vite umane. Che belle, le rivoluzioni e le proteste a domicilio...

PS: Sia ben chiaro, mi piacciono i coni, era a proposito del concetto del "clicco-e-faccio-parte-di-qualsiasi-cosa" che fatico a trovare un oggettivo perché... spero sia chiaro...

mercoledì 21 ottobre 2009

OSSESSIONE DA GRUPPO

Se mi si chiedesse "ma cosa odi maggiormente in Facebook?", io ci penserei un po', prima di dare una risposta definitiva. Penserei all'invadenza stile Grande Fratello, alla sua macro-inutilità, al suo utilizzo sostanzialmente fatuo (diciamolo, anzi, ditelo: senza Facebook si può anche sopravvivere...). Ma alla fine probabilmente la mia risposta definitiva sarebbe: la cosa più inutile di FB sono i gruppi. Spiegatemi perché occorra essere fan di questo o di quello, e perché debba iscrivermi a gruppi inutili o fortemente schierati, anche politicamente. Risposte possibili: Perché non ho niente da fare, sostanzialmente? Perché l'hanno fatto 400 dei miei 900 amici? Perché se non mi iscrivo sono out? Ecco a cosa serve Facebook al giorno d'oggi per una gran parte degli utenti: a scavarsi la fossa. Esatto, perché appartenere ad un determinato gruppo in cui si inneggia alla dipartita di un personaggio politico equivale automaticamente a schierarsi da una determinata parte, essere di una determinata bandiera. Non dico che avere una propria idea sia sbagliato, per carità, ma queste persone sanno che spesso un profilo personale su Facebook è monitorato dalle aziende dopo un colloquio di lavoro? Appartenere ad un gruppo così "schierato", per così dire, potrebbe risultare politically incorrect, e quindi bye-bye impiego (come se ce ne fosse in abbondanza, di questi tempi...). Lo sanno questi utenti medi che creare gruppi d'odio ti fa diventare l'idolo della comunità, ma che poi non tutto fila liscio? Evidentemente no. Oppure sono consapevoli, ma diventare idoli della Rete o della propria schiera di presunti amici, evidentemente vale più di tutto. Contenti loro...
PS: So benissimo che non sarò mai assunto da Facebook, ma come già detto in un altro post, lascio parlare questo video (in edizione speciale):

lunedì 19 ottobre 2009

FUGA DI NOTIZIE

Bene, apprendo che in linea di massima sarà vietato l'uso dei social network alle star di Hollywood, perché con i loro tweet o i loro commenti su Facebook possono divulgare informazioni riservate sul loro lavoro (vedi: ultimo film in uscita o comportamento compromettente di qualche altro membro dello star-system). Per fare questo, verranno stipulate clausole contrattuali specifiche in questo senso. Insomma, il grande mondo mediatico del cinema apparentemente dichiara guerra a puri strumenti commerciali e di marketing. Vorrà pur dire qualcosa...
A questo punto due considerazioni:
1) Posso fare l'attore.
2) Ma perché non siamo tutti delle star di Hollywood?

sabato 17 ottobre 2009

LA LISTA DELLA VERITA'

Sono sempre interessanti le liste pubblicate da magazine, giornali, periodici e roba varia. Interessanti, non per forza esatte, eh. Tuttavia, la lista delle 50 cose più odiose di Internet pubblicata dal Telegraph fa emergere un paio di aspetti interessanti...e probabilmente esatti. Un dato su tutti? Al secondo posto figura l'attivismo pigro tipico dei social network: per intenderci, tutte quelle attività di protesta/sostegno/contestazione/supporto/ecc.. nei confronti di qualcosa o di qualcuno, che spopolano su internet: basta essere "fan" di una determinata iniziativa e il gioco è fatto, anche oggi ho fatto qualcosa di utile per il mondo. Indovinate qual è il mezzo migliore per diffondere queste attività senza muovere un dito? Esatto, i social network. E in questo momento sto pensando particolarmente ad uno di questi: sapete, uno dove si passano intere giornate senza far nulla, pensando di avere una sconfinata miriade di amici che in realtà amici non sono...pensate anche voi a quello che sto pensando io?

PS: Nella lista c'è anche l'ansia di dover aggiornare il proprio blog...per fortuna è meno odiosa delle iniziative legate a Facebook!

venerdì 16 ottobre 2009

DA COSA MI VESTO?

Ho sempre odiato la festa di Halloween. Beh, in realtà non sopporto neanche il Carnevale, quindi le cose sono più o meno reciproche...

Guardando questa gallery, scopro che odio ancora di più Halloween. L'idea di per sé non è neanche male...ma vestirsi da Facebook...si può vivere anche senza, eh...

martedì 13 ottobre 2009

IL TAVOLO DEI CERVELLONI

Avete presente quei grandi convegni internazionali, in cui si riuniscono i massimi esponenti di un dato argomento, e in cui si cerca di trovare soluzioni a problemi più o meno utili?
Bene, in Australia ne hanno fatto uno... un simposio, addirittura, robe grosse, mica pizze e fichi. Il soggetto della questione? Il furto di identità su internet e i pericoli che si corrono.
Risultati del simposio di cervelli? Citando lastampa.it, "i siti di social network come Facebook sono una miniera d'oro per i ladri d'identità, e basta pubblicare nome e data di nascita per consentire a truffatori internazionali di saccheggiare il conto in banca". [...] "La quantità di informazioni personali che può essere ricavata dai siti sociali è allarmante".

Un simposio. Un convegno con i massimi esperti. Robe grosse. Il tutto per fare una scoperta incredibile: Facebook è una minaccia per la propria identità e per la propria privacy.

Menomale che ci sono i cervelloni con le loro scoperte rivoluzionarie, eh.

domenica 11 ottobre 2009

L'ULTIMO POST...

Che Facebook sia sinonimo di cazzeggio e spensieratezza, l'hanno capito tutti. Che sia il miglior modo per farsi gli affari altrui, credo che sia universalmente riconosciuto (anche per stessa ammissione degli iscritti). Che FB sia dunque, per la stragrande maggioranza degli utenti, una comunità easy, non seria e seriosa, ma solo un modo per rimanere in contatto superficialmente, lo si capisce anche da certi eventi. Capita allora di leggere notizie che fanno riflettere un attimo. Si era già parlato dell'importanza che riveste il vostro social network preferito per alcune fasce di utenti, ossia i teenager. E se nell'altra circostanza Facebook si era rivelata un mezzo per risolvere una situazione potenzialmente drammatica, questa volta l'ultimo messaggio in bacheca si è rivelato inutile. Forse perché troppo serio, o forse perché in fondo su internet si può scrivere di tutto, e niente viene preso per quello che realmente è. O forse perché Facebook serve davvero solo per farsi i fatti altrui... non c'è spazio per i drammi, solo spazio per il gossip.

domenica 4 ottobre 2009

LA DOMANDA DA UN MILIONE...

...di Dollari o di Euro, fate voi (l'Euro è più forte, magari scegliamo la valuta nostrana). Fatto sta che L'Espresso ha pubblicato un sondaggione-inchiesta che cavalca l'onda dell'attualità. La fatidica domanda: a cosa servono i social network? La risposta vale la somma elencata in precedenza...
L'inchiesta rivela dati in realtà abbastanza noti, anche se probabilmente occorre analizzare i vari grafici con un minimo di obiettività. Innanzitutto il campione scelto è quello dei soli iscritti ai vari social network, per cui non c'è spazio per coloro i quali conoscono anche bene i social network ma ne stanno ben alla larga, soprattutto se questi sono sinonimo di privacy pari a zero... e qui il dato si fa piuttosto evidente (inquietante, aggiungerei), visto che il novantatre-e-settanta-per-cento è iscritto al miglior sito per schedare interamente le persone... no, non è la CIA, parlo proprio di Facebook. Lo stesso campione è composto da una stragrande maggioranza di persone che sono sempre connesse o lo fanno almeno una volta al giorno, quindi va da sé che se facciamo 2+2, tale campione è composto prevalentemente da giovani, ben più esperti di computer in generale e di conseguenza più "vicini" alla realtà dei social network. E già da questi dati si può intuire che i risultati derivanti non possono essere presi come verità assoluta, ma generalmente come un trend o come una sola delle realtà possibili. E infatti, il popolo campionato risulta connesso spessissimo ai social network (leggi: Facebook, in pratica) o quantomeno una volta al giorno. Gente che ama i social network a tal punto che dimentica probabilmente che esistono mezzi di informazione come i tg: sapete, quei resoconti giornalieri in cui si enunciano in genere i fatti del giorno...mai sentito parlare? Evidentemente, per tre su quattro, no.
Altra domanda spinosa riguarda la propria privacy: il 78,50% dichiara di limitare l'accesso alle proprie informazioni solo ad una cerchia ristretta di persone. Peccato che il 21,50% restante resti comunque una percentuale preoccupante, visto che in prospettiva, su centinaia di milioni di iscritti, una percentuale del genere equivarrebbe ad una cifra a sei zeri -fermo restando che anche i profili privati su FB hanno un grado di sicurezza pari ad una cassaforte aperta davanti ad un carcere-.
E chiusura in bellezza con il domandone dei domandoni: cosa fai tramite il tuo profilo sui social network? Risposte sincere: mantengo i rapporti con gli amici (sì, quelli che poi non saluti per strada). Peccato che manchi la risposta delle risposte: farmi i fattacci degli altri...altrimenti, che mi sono iscritto a fare su Facebook?

venerdì 2 ottobre 2009

CHE TENTAZIONE...

E poi non dite che FB non è sinonimo di psicosi collettiva... anche quando si "lavora" non si resiste alla tentazione di comunicare in tempo reale ciò che si sta facendo. La domanda è: cosa avrà scritto il furbissimo ladro d'appartamenti che ha pensato bene di collegarsi a Facebook anche durante un furto? Magari avrà scritto: non mi disturbate, sto ruban..ehm, sto lavorando! Povero mondo...

mercoledì 30 settembre 2009

RIDENDO E SCHERZANDO...

...si sa, si dicono ben più di mezze verità...



Grazie al mio amico Luca per la segnalazione! (Luca, fai sempre in tempo a toglierti da FB...)

martedì 29 settembre 2009

COSA FACCIO STAMATTINA?

Mi sveglio, accendo il computer, e siccome non ho NULLA da fare, apro un sondaggio. Io capisco la libertà di espressione, capisco anche che messaggi come questo qui possono finire su blog, forum o siti vari, ma ormai la frittata è fatta, e la macabra questione è finita solo su FB. Altro che amici (o presunti tali) da ritrovare, FB è questo. Non giriamoci attorno...

"Sì, se taglia la mia assicurazione sanitaria"... tremendo.

lunedì 28 settembre 2009

1000 VISITE!

Grazie, chiunque voi siate!!! Continuate a sostenere questo blog!

martedì 22 settembre 2009

I MAGNIFICI 25

Sapete che scherzando scherzando si dicono mezze verità... ora, se si arriva ad odiare davvero 25 aspetti di Facebook, la domanda è: ma che ti sei iscritto a fare?



Occhio al punto 25...

domenica 20 settembre 2009

I'MMA LET YOU FINISH, BUT...

Avete presente lo sfogo di Kanye West qualche giorno fa? Beh, chiaro che una scenata del genere abbia fatto il giro del mondo e scatenato anche il commento di Mr. Obama. Ma è anche vero che una cosa di questo tipo genera automaticamente anche il contest a chi realizza il miglior fotomontaggio-presaperifondelli della situazione. Ed ecco che tramite le pagine di NME, via celebjihad.com, Kanye sfodera una grande verità. Garantito. Grande Kanye, e grande il tipo che ha partorito questa genialata!

venerdì 11 settembre 2009

BANDA LARGA? PER IL GOSSIP E' INDISPENSABILE

Le istituzioni europee, si sa, devono "tastare il polso della situazione" continuamente nell'intero continente, in una miriade di campi differenti. Fatto sta che mi è capitato tra le mani un interessante report realizzato dalla Commissione della Comunità Europea sulla diffusione della banda larga in Europa, che consta di numerosi dati e confronti fra nazioni. Senza stare qui a dilungarsi sul fatto che l'Italia in fatto di diffusione e velocità del servizio e relativamente all'ampiezza di fasce d'età è più o meno a livello di Cipro, - con tutto il rispetto per Cipro -(dato che suscita "preoccupazione", pag. 22), la rivelazione che fa quantomeno riflettere si trova a pag. 68, in una tabella che, ahimè, è lo specchio della società odierna. Il grafico fa riferimento, nazione per nazione, ai 5 siti maggiormente visitati dagli utenti di Internet. Non stupisce il predominio di Google nelle sue versioni locali al primo posto: uniche eccezioni sono rappresentate dalla Repubblica Ceca -ma perchè poi? Boh...-, Giappone (che preferisce Yahoo, ma sempre di un motore di ricerca si parla) e Cina (e ti credo, con tutte quelle censure a go-go). Ma al secondo posto, in Italia, ecco la mazzata. Indovinate chi si prende la piazza d'onore? Esatto, il vostro social network preferito, che batte persino Youtube.
Consoliamoci, non siamo gli unici: anche gli inglesi, i greci e i belgi sembrano piuttosto Facebook-addicted. E pensate che riusciamo a sorpassare persino gli statunitensi, "padri" di Facebook: segno che negli USA la moda sta davvero finendo?
Dunque, non stiamo messi benissimo in Italia. Già la banda larga è un servizio poco sfruttato: se ci mettiamo anche ad usarla solo per il gossip dei nostri amici o presunti tali, beh, che ci superi pure Cipro.

giovedì 10 settembre 2009

UN BEL GIOCO DURA POCO...

Nella fattispecie, è il lavoro, che dura poco. E già, perchè se il capo ti sorprende a gigioneggiare online, e sei uno stimato professionista, la cura migliore per far passare ogni vampata di revival ludico è la sospensione dal servizio. Si era già parlato del Lying down game, più che un gioco una moda che spopola su Facebook. Ebbene, pare che questa moda contagi ovunque, visto che alcuni medici professionisti sono stati sorpresi, sui propri profili o chissà dove, in foto in cui compaiono faccia a terra e distesi in location più o meno assurde (è la discriminante per poter far parte di questo "gioco"...wow). Peccato che l'avessero fatto all'interno di una struttura pubblica e probabilmente durante orari di lavoro, e cioè proprio in ospedale. Risultato? Sospesi dal servizio. Il tutto è accaduto a Swindon, Inghilterra - terra saggia, a quanto pare. Dite che la sospensione per una innocente foto è una misura un po' troppo severa? Ah si? Pensate di andare a fare, che so, un esame delle urine o una radiografia in ospedale. Siete nell'ambulatorio, è il vostro turno, entrate nella stanza del dottore e vi scappa un: "Ma sei quello/a del lying down game! T'ho visto su Facebook!" Vi fareste ancora curare da un professionista come lui/lei?

mercoledì 9 settembre 2009

IL MOSTRO DELLE FOGNE

Cioè, è questa la generazione di adesso? Siamo arrivati a questo punto? Leggo su Corriere.it questa notizia e fatico a crederci, giuro. Delle ragazzine australiane si sono perse nelle fogne (SI, AVETE LETTO BENE, PERSE NELLE FOGNE...c'è chi sbaglia incrocio e c'è chi sbaglia tombino, evidentemente...) e cosa hanno fatto per chiamare aiuto? Le generazioni intelligenti avrebbero chiamato il 113 (o lo 000 -zerozerozero in Australia): in poco tempo una squadra di pronto intervento sarebbe arrivata nel minor tempo possibile. No. Loro hanno postato un messaggio su Facebook per chiedere a qualcuno di chiamare il pronto intervento. Fermo restando che la situazione si è conclusa bene (fortuna per le ragazzine), urge la riflessione: ma davvero le nuove generazioni ragionano solo tramite Facebook? Non sanno che esiste una VERA società al di fuori del loro telefonino o PC per risolvere casi come questi? O esiste solo la bacheca? Chissà, magari le due malcapitate, nell'attesa dei soccorsi, hanno scattato una loro foto nelle fogne per taggarsi...sapete, di 'sti tempi sembra sia cool.

lunedì 7 settembre 2009

INVESTIMENTI SICURI

Non sapete più come fare per aggiungere altri amici? Sì, mi rivolgo a voi che avete aggiunto su Facebook praticamente tutti: dai famosi amici della scuola elementare con cui avete scambiato DUE parole il primo giorno e poi più niente, al portiere del vostro condominio, agli amici degli amici degli amici degli amici degli amici degli amici e così via discorrendo (superando il mitico concetto dei Simpson degli "Amici di amici" ). Tutta questo vi manda in crisi? Suvvia, c'è una soluzione a tutto. Basta pagare. Già, anche per avere nuovi amici su Facebook. Il business l'ha lanciato una ditta, la uSocial, che vende pacchetti di amici preconfezionati. Basta sborsare un po' di dollari (suvvia, il dollaro è anche debole nei confronti dell'Euro, che volete di più?) e potrete aggiungere 1000, 2000 o più amici. E' evidente che questo servizio è rivolto a tutti coloro che devono promuovere qualcosa (musica, arte, ecc...), ma cosa sono pochi dollari rispetto alla soddisfazione di poter dire o scrivere "Hai solo 800 amici? Tsk, PIVELLO!"? Come si suol dire, non ha prezzo...
E Mr. Facebook, come l'avrà presa? Lui sostiene di non approvare questo business... e certo, e io sono il Re d'Inghilerra, come no...

Qui l'articolo tratto da Repubblica.it

venerdì 4 settembre 2009

COMINCIATO L'ESODO?

Che sia finalmente giunta la fatidica ora? Beh, sicuramente se ne parla un giornale importante come La Stampa in Italia, qualcosina ci deve essere di vero. Se poi La Stampa cita un articolo del Ny Times, beh, allora non dico che c'è da crederci, però io comincio ad incrociare le dita. Si parla dei cosiddetti quitters (come li definisce il quotidiano d'oltremanica), ossia coloro i quali sono stufi di Facebook. Oooooooh, finalmente... nell'articolo americano (illuminante) vi sono alcune testimonianze di persone facebook-addicted che ora vedono nel vostro social network preferito un nemico da tenere alla larga. I motivi? Beh, repetita iuvant: l'invasione della privacy in primis, ma soprattutto la sensazione che la moda di stare tutto il giorno online stia svanendo. Meglio tardi che mai.
In particolare, nell'articolo del NYT si parla espressamente di un tentativo - da parte di FB - di "controllare" la rete, in piena competizione con Google. D'accordo, sono servizi diversi (uno è sostanzialmente un aggregatore di gossip, l'altro è solo il più efficiente e diffuso motore di ricerca dell'universo conosciuto), ma è evidente che la tattica da Grande Fratello del Web che è stata attuata sta venendo a galla. E poi diciamocelo: da quanto esiste davvero FB come fenomeno globale? Quanto durerà ancora (spero poco)? Google è invece lì da più di 10 anni, ancora in vetta, incurante dei suoi concorrenti. Ma soprattutto, Google è utile.

giovedì 3 settembre 2009

IL VENDITORE DELLA FOLLETTO...

Si sa, ADORO le prese in giro su Facebook!


lunedì 31 agosto 2009

UN DIVIETO DA TRE PUNTI

Certe leggi, si sa, fanno discutere. Ed ecco una che entra di diritto in questa categoria. (Io la approvo, sia chiaro). Come riportato da Gazzetta.it di oggi, il "divieto di accesso" alla partecipazione attiva in rete, in particolare a Facebook, è stato imposto agli arbitri della Federazione Italiana di Basket. Il motivo? I direttori di gara, in genere, non sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni in pubblico. Fatto 2+2, si scopre che nessun posto è migliore di Facebook per poter pubblicare un'esternazione legata ai fatti di gioco... in realtà, se aprite il dizionario alla voce "pubblico" troverete probabilmente il vostro amato logo FB (probabilmente lo trovereste anche alle voci inganno, lassismo, psicosi, nullafacenza... ma questa è un'altra storia). Facebook come vera e propria appendice virtuale della propria vita? A quanto pare, sembra proprio di sì. Ma in fondo è giusto: vi immaginate una bacheca FB di un arbitro su cui campeggia una scritta immensa "ARBITRO CORNUTO"? Non sarebbe mica bello, tanto più se si pensa che cancellare i dati da Facebook è più difficile di quanto si pensi...

giovedì 27 agosto 2009

UPLOAD? NO, GRAZIE

Incredibile, c'è gente intelligente su questa terra. Merce rara, a quanto pare. Eppure apprendo che la nuova tendenza è quella dei party anti-Facebook. Cioè, non sono proprio delle feste organizzate per lanciare le uova sul cartonato a misura naturale di Mr. Facebook, ma sono dei party in cui si chiede "gentilmente" di non pubblicare sui social network tutti i materiali prodotti in quel determinato evento. Una specie di etica in versione 2.0 dei giorni nostri, una nuova politica da seguire che è figlia dei tempi in cui ogni foto è taggabile, e ogni evento è una potenziale minaccia per la propria privacy. Tipico di Facebook, insomma...

lunedì 24 agosto 2009

LA STAGIONE DELLA CACCIA

La psicosi del Superenalotto ha avuto il suo epilogo, finalmente. Ora è caccia al vincitore del paesino in provincia di Massa Carrara. E quale miglior metodo per scoprire il vincitore? Un tempo si andava al baretto "vincitore", ora, senza fare tutta questa fatica, il metodo migliore è rimanere a casa e cercarlo su Facebook. Addirittura sembra che sul web sia apparso il fantomatico vincitore. Pardon, non sul web, ma su Facebook, che se permettete, è una cosa diversa. Beh, a me non resta che fare gli auguri al vincitore (evitando altri messaggi inutili), e rimarcare solo una cosa: la prima regola in caso di vincita è fare muro e negare l'evidenza. Ma come è possibile questo, se si è iscritti a FB e si ha il ditino facile?

giovedì 20 agosto 2009

CACCIA AL TESORO

Wired è il mio giornale preferito, sappiatelo. Si tratta di una rivista spettacolare, che tratta temi attuali e di attualità. E cela spesso la morale anche dietro ad alcune tematiche. Anche stavolta ha colto nel segno, visto che apprendo la notizia di un contest per ritrovare uno dei suoi giornalisti. Esatto, ritrovare. Perchè Evan Ratliff si nasconderà per un mese in una località imprecisata. Condurrà il suo normale stile di vita, ma semplicemente non rivelerà a nessuno dove andrà. Continuerà sempre ad utilizzare tutto, telefoni, mail....e ovviamente, anche Facebook (e Twitter). Chi lo scoprirà, dovrà dare prova mandando una foto del fuggitivo, in palio ci sono 5000 dollari.
Se il premio vi alletta, aggiungetelo agli amici di Facebook, tanto, uno più o uno meno, fa poca differenza. Se invece avete capito che questa vicenda prova che Facebook è uno dei migliori strumenti da Grande Fratello che il 21esimo secolo ricordi, beh, siete intelligenze rare.

PS: E poi in fondo il dollaro è più debole dell'euro, ci andremmo a perdere col cambio...

venerdì 14 agosto 2009

FACEBOOK SENZA ZUCCHERO

Facebook sta diventando un po' come la Coca-Cola: alla versione senza zucchero sta per comparire sugli scaffali anche la versione light. Anzi, lite, altrimenti lì a Palo Alto potrebbero offendersi... la notizia è recente: alcuni utenti, sembra, si sono ritrovati tra le mani una versione "leggera" di Facebook, con interfaccia scarna e contenuti limitati. Il motivo? Sono stati selezionati come beta-tester della versione rimpicciolita di Facebook, la lite appunto, che sarà destinata ai paesi in via di sviluppo. La versione più striminzita verrà progettata a causa dell'assenza della banda larga in alcuni paesi, ecco il motivo della fase di testing di questo progetto.

Che filantropo, il signor Facebook! In alcuni di questi paesi che avranno a disposizione la nuova versione di FB ci saranno guerre civili, carestie, pestilenze, fame diffusa...ma il diritto a scrivere sulle bacheche altrui non si tocca! Come dire: dacci oggi il nostro tagging quotidiano...

domenica 9 agosto 2009

LA CYBER-GUERRA E' SOLO ALL'INIZIO...

Questa storia dell'attacco a Twitter tramite un cyber-attacco fa moooooooolto la roba che si vede nei film di spionaggio o nei romanzi di Tom Clancy o Robert Ludlum. Eppure, ahimè, è tutto vero. Ma al di là dei puri discorsi di geopolitica, gli scenari inquietanti dietro questa storia - dal mio punto di vista - sono ben altri. La storia in breve: qualche giorno fa, Twitter si è bloccato per quasi tutto il giorno, sotto l'attacco di alcuni Hacker. Il giorno dopo si è scoperto che l'obiettivo -puramente politico - non era il blocco del popolare sistema di microblogging, ma solo di un utente, un blogger dell'Abkhazia che, secondo i pirati informatici, "andava zittito".
Ripeto: tralascio i discorsi politici (e drammatici) legati alle tensioni politiche tra Georgia e Russia, con l'Abkhazia a fare da terzo incomodo. Qui la questione è un'altra. Anzi, sono due. E sono le seguenti:
1) La notizia del blocco di Twitter è rimbalzata subito sui siti di tutto il mondo. All'inizio non si immaginava che dietro ci fosse una questione politica, quindi la notizia dell'attacco è da considerare solamente come un attacco informatico ad un sito. E il problema sta nel fatto che questa notizia è rimbalzata come breaking news un po' dappertutto, in Italia e nel mondo. Ieri, ad esempio, la CNN ne parlava in maniera diffusa con dossier e reportage, neanche avessero attaccato il sito della Casa Bianca o della Nasa. In fondo é stato attaccato solo un sito di messaggistica rapida, eppure la notizia ha avuto un'eco tale da essere presa come notizia di assoluto rilievo. "Chissenefrega della guerra tra Russia e Georgia, hanno attaccato Twitter, e ora come faccio a scrivere? Ma soprattutto, dov'è (o chi è) sta Georgia?" avrà pensato l'utente medio dei social network di oggi. Voilà, uno specchio della società odierna...
2) In tutto questo, che sorte avrà subito il vostro tanto amato Facebook? Bene, qui c'è da ridere, secondo me. Pensateci bene: è stato attaccato Twitter. Cosa vorrà dire? Che attualmente Twitter è più importante di Facebook, proprio perchè è stato degno di essere attaccato. Facebook non è stato attaccato, quindi è meno importante. E invece no, almeno dicono. Anche Facebook ha affermato di lamentare dei rallentamenti, sebbene fonti interne dichiarino di "non essere sicuri che i rallentamenti derivino dall'attacco a Twitter". Povero Facebook... costretto a doversi arrampicare sugli specchi e probabilmente a mentire solo per non essere eclissato dal nemico e avere altri 15 minuti di notorietà.

PS: Per la cronaca, il 6 Agosto io ho navigato alla grande. Sarà perchè mi tengo alla larga da Twitter e Facebook?

UPDATE: Twitter è stato attaccato di nuovo. Chissà se Facebook farà finta di rallentare i suoi server...

venerdì 7 agosto 2009

GELOSIA VIRTUALE

Ma probabilmente gli "scazzi" e le scenate sono tutt'altro che a distanza. Mi premeva far notare che un eminente gruppo di ricercatori dell'Università di Guelph, in Ontario, Canada, ha effettuato uno studio di cui non si sa come si possa aver fatto a meno fino ad ora. Il risultato? Facebook aumenta la gelosia nei rapporti di coppia. Ah, bene, e l'acqua calda quando verrà scoperta?
Secondo questo fondamentale studio, si scopre che tanto più si sta su Facebook, tanto più il partner sarà geloso...e tanto più quest'ultimo starà a sua volta incollato a Facebook, cercando di carpire dei particolari compromettenti nelle foto "taggate" del partner o negli interventi in bacheca.

Si è già parlato in un'altra occasione di una situazione simile. Ma d'altronde, cosa volete aggiungere a questo post? Hanno detto tutto i cervelloni universitari....................................

Qui l'articolo tratto da Stampa.it.

mercoledì 5 agosto 2009

L'ENNESIMA FALLA

A dispetto dell'enorme popolarità e all'ignoranza degli utenti (nel senso che gli utenti ignorano, che avete capito?), Facebook continua a non essere quel paradiso della privacy che sembra farvi credere. Si era già accennato ad un attacco di virus tramite i contatti FB, ora tramite Punto Informatico scopro dell'esistenza dell'ennesimo attacco su Facebook, che di fatto rende non protetto il sistema. D'accordo, leggendo l'articolo si scopre che la falla è stata prontamente chiusa... ma pensate a 200 milioni di iscritti che diventano praticamente di dominio pubblico, anche solo per poco tempo: qui non si tratta del rispetto di una sola persona, ma di tutta questa "comunità" virtuale. E nonostante gli appelli continui delle istituzioni europee al fine di garantire maggiori attenzioni verso la privacy degli utenti, FB resta sempre il miglior sito per farsi i fatti degli altri, anche con profili privati. Come dice l'articolo citato qui sopra: Facebook e privacy, binomio imperfetto. Aggiungo io: binomio inesistente.

mercoledì 29 luglio 2009

"ODDIO, NON MI COLLEGO A FACEBOOK"!

Leggete questo articolo e poi ditemi voi se non è una psicosi collettiva.

martedì 28 luglio 2009

LO DICE ANCHE ZIO BILL...

Eh si, la vecchiaia evidentemente incombe... si ha più difficoltà a fare le cose, non si è più attenti, pronti e riattivi come una volta...ma è vero anche che con la maturità (lo dice la parola stessa) si diventa più saggi. Moooooooolto più saggi, in questo caso.
Apprendo ieri da Corriere.it che tra le rinunce eccellenti su Facebook occorre aggiungere anche quella di Bill Gates, che dichiara di non riuscire più a star dietro a tutte le richieste che riceve quotidianamente. "Era troppo, ho rinunciato", ha dichiarato. Lo vedi che la maturità serve?
Mr. Gates ha anche detto la sua sui social network. Aprite le orecchie (in questo caso gli occhi, visto che si legge), perchè ciò che è scritto, l'ha detto Bill Gates, e non il salumiere sotto casa vostra. Per Gates i social network possono essere -nonostante il grande apporto che hanno conferito alla rivoluzione digitale - una grande perdita di tempo, quindi bisognerebbe stare attenti all'uso che se ne fa.
Una grande perdita di tempo.Grande Bill, anche se Windows mi crasha spesso, ti ho sempre apprezzato!

venerdì 24 luglio 2009

PAURA DELL'ASCENSORE?

Questa situazione mi ricorda tanto una pubblicità che si vede ultimamente in Tv: una signora entra in un ascensore e trova un'altra donna. Mentre salgono, una delle due, con tipico spirito femminile, sbircia nella borsa altrui e trova lo stesso detergente -o non so che- che usa lei, per evitare "fastidiosi odori intimi", un problema che fino a quel momento le aveva fatto venir timore di prendere l'ascensore per evitare situazioni imbarazzanti. Bene, tutto questo preambolo serve per descrivere un fatto curioso, ma che ormai, di questi tempi, occorre registrare. Come riportato da Downloadblog.it, la storia narra di una ragazza di New York, che ha cancellato alcuni dei suoi amici da Facebook solo perchè tutto sommato non sentiva da tempo, e che quindi non ha ritenuto di mantenere nella lista (benedetta ragazza...). Fatto sta che un giorno, in ascensore, la ragazza ha ritrovato un'amica della sua blacklist, che le ha prontamente chiesto il perchè di questa sua scelta. Lei ha risposto che ha solo cancellato i contatti che evidentemente non sentiva così "amici". Insomma, una risposta razionale...il finale della storia? La ragazza, dopo quell'incontro, ha riaggiunto l'amica su Facebook.
D'altronde, nessuno è perfetto.

Ormai anche le relazioni sociali si misurano in base a Facebook. E il rimorso nel vedere fisicamente una persona cancellata (virtualmente) crea imbarazzo, un pò come il "fastidioso odore intimo"... quale sarà il prossimo passo? Avvertire il terrore di prendere l'ascensore? Di certo, le mie orecchie l'altro giorno hanno sentito due persone salutarsi (evidentemente non si vedono spesso, era solo un incontro "di circostanza") e poi dirsi: "vabbè oh, allora ci sentiamo su Facebook, ok"? ARGH.

PS: La prossima volta, quando prendete l'ascensore, guardate per terra, guardate le targhette della ditta di manutenzione, oppure leggete questa guida.

giovedì 23 luglio 2009

CHE FENOMENO

Ho un nuovo idolo...e si sa che io ADORO le prese in giro che riguardano Facebook!



"eravamo a Riccione, quello dietro è Er Patata"...



"ma se proprio insisti -sei come i bambini- io qui da tiratte, c'ho li sanpietrini"...



"sto su facebook perchè è figo, perchè CE LO DEVI AVE' "...

-e anche scherzando, si dicono (più di) mezze verità-

LA DICHIARO DOTTORE IN... -?-

Eh già, in cosa la dichiaro Dottore? In Facebookologia? Facebookismo (no, suona male..)? Scienze di Facebook? Dottore in invasione della Privacy? Beh, credo occorra pensarci su, visto che a breve si diventerà anche laureati in Social Networking. Calma, non precipitatevi all'Ateneo per iscrivervi, per ora il corso sarà attivato dal prossimo Settembre solo in Inghilterra, precisamente presso la Birmingham City University, ed esisterà davvero. Chiaramente non è un corso solo improntato su Facebook, la pagina di riferimento del corso non cita mai il vostro social network preferito, però è inutile prendersi in giro: cosa volete che significhi "social media M.A."? Il corso durerà 48 settimane, basterà sborsare 4,400 sterline (aspettate il prossimo anno se non siete inglesi, magari la Sterlina scenderà) e il gioco è fatto: la laurea più gossippara del mondo è a portata di mano (o di poke, a questo punto). E pensare che c'è gente che si iscrive ancora a corsi di laurea come ingegneria, architettura, matematica, fisica, chimica... retrogradi, il futuro è decisamente qui (...)! Quindi, occhio agli aggiornamenti dello status: tra qualche tempo, tra i vostri "amici", potreste trovare anche il Dr. Facebook!

PS: E pensare che credvo di aver toccato il fondo dopo aver visto nella mia facoltà una tesi sugli aspetti sociolinguistici di MSN Messenger...

Notizia appresa da OdioFacebook.net (Si, è un sito-cugino!)

mercoledì 22 luglio 2009

CANI, PORCI & ROBOT

Esatto, si tratta delle categorie più presenti in Facebook. Come? Robot? Esatto, oltre alla normale marmaglia si aggiungono anche gli automi. E' il caso di Sarah Mobileiro, l'ultimo gioiellino virtuale di Microsoft. Si tratta di un sistema automatizzato "intelligente", capace di interagire con l'uomo in modo razionale. Quindi, questi robot potranno anche chattare con voi. -Wow, non aspettavo altro-. Il robot parlerà inglese e cercherà di comunicare come la maggior parte degli utenti FB, cioè spettegolando e cercando di carpire informazioni dalla rete di amicizie della persona con cui sta interagendo. In pratica, si comporterà come l'utente medio di Facebook...
Quindi, d'ora in poi, sappiate che se siete in astinenza da chat e non trovate nessuno online, potrete sempre chiacchierare con Mobileiro. Basta accettare la sua amicizia (il gesto umano più robotico e automatico che esista...): ah, e non fate gli splendidi spacciando Sarah Mobileiro per la vostra ultima conquista brasiliana....

Qui l'articolo completo tratto da Stampa.it

martedì 21 luglio 2009

MA QUEL TIPO DELLA PUBBLICITA' LO CONOSCO...

E grazie, è un vostro amico! E se non è un amico, è uno della vostra lista amici (e non è la stessa cosa, per stessa ammissione degli utenti FB). Bene, Facebook è arrivato anche a questo: la nuova frontiera della pubblicità passa direttamente dalle foto a voi familiari.
Come segnalato da Downloadblog (e grazie alla segnalazione del mio superinformato amico Marco), Facebook sfrutterà le foto dei vostri amici per farvi "abboccare" e farvi cliccare sui link delle pubblicità. In pratica, a quanto sembra, un ad pubblicitario di un qualsiasi prodotto (e ripeto: di un QUALSIASI prodotto) può essere "sponsorizzato" da un componente della vostra lista amici con una bella foto tratta dal suo profilo o album. Come dite? E' una grossa violazione della privacy? Ma non fatemi ridere.... avete voluto la bicicletta...

lunedì 20 luglio 2009

OCCHIO AL (CON)FISCO

In tempi di crisi, si sa, ci si ingegna più che mai per tirare avanti. Capita quindi che anche gli Stati si siedano ad un tavolo per pensare un modo per raggranellare somme maggiori. Per carità, qui si parla di somme legali, visto che si combatte contro l'evasione fiscale. Come fare per beccare in flagrante gli evasori fiscali? Semplice: basta contare sul loro ego. E quale posto migliore per l'esaltazione del proprio io, se non Facebook? E già, perchè il fisco belga ha disposto una serie di controlli incrociati proprio sui social network principali per poter appurare la veridicità dei dati fiscali delle persone. Esempio: Un modesto contribuente pubblica le foto della sua Ferrari? Qualcosa ci sarà pur sotto. Le foto dell'ultima vacanza da nababbi in un atollo paradisiaco a fronte di una misera dichiarazione dei redditi? La cosa puzza.

Morale della favola: occhio ai vostri prossimi upload di foto. Occhio anche ai fotoritocchi...il fisco mica sarà esperto di photo-editing!

Qui l'articolo della Stampa.it

SE LO DICE LUI...

Già, caro redattore di Calciomercato.it, hai proprio ragione...è proprio una Facebook-mania! Il titolo del tuo articolo dice tutto! Se poi "addirittura potrai vedere la tua fotografia nella homepage di Calciomercato.it", sai quanti polli ci cascano? Uff...non si capisce!

sabato 18 luglio 2009

UNA SBIRCIATINA...

"Eddai, una sbirciatina alle foto di quello lì, dai, cosa vuoi che sia"? Trattasi di tipico dialogo di utente medio di Facebook. La curiosità morbosa è l'anima del vostro social network preferito, è inutile nascondersi dietro un dito. Le liste di "amici" sono piene zeppe di persone che non salutereste mai vedendole dal vivo, ma diamine, le loro foto dell'ultima festa sono assolutamente da vedere. E come fare per tutte quelle persone che non sono nella lista "amici"? Come fare per spiare le loro foto? Come? Come?
Al dilemma shakespeariano hanno dato risposta un paio di programmini che permettono di fare felici tutti gli aspiranti paparazzi di questo mondo, italiani in primis. Come riporta Repubblica.it, grazie a software come Photo Stalker e Seegugio potete farvi i fatti di tutti, ma proprio tutti. Spiare le foto di perfetti sconosciuti è il sogno di molti. Ora è realtà. Andate, installate i programmini e perdete giorni a vedere foto che senza questa psicosi collettiva in realtà non vedreste MAI. E mi raccomando, andate fieri di aver fatto tutto ciò. Un pò come i circa 2.700 fan di Seegugio... gente che sicuramente fa della discrezione il proprio punto forte.

PS: Seegugio... almeno il gioco di parole non è male... mi ricorda Homer Simpson che racconta dell'autobus che doveva andare speedito.

venerdì 17 luglio 2009

JACK, UN CHIODO FISSO

Qualche settimana fa ho comprato Focus, giornale fichissimo... non sono un lettore abituale, ma non so perché, è il tipico giornale estivo. Allo stesso prezzo, Focus include anche il numero attuale di Jack. "Fichissimo" -penso,- "2 giornali al prezzo di 1". In realtà Jack non è neanche male come rivista: la gnagna in copertina, le ultime notizie in fatto di tecnologia, insomma, non è male. Ma c'è un ma. Capisco la logica del marketing, capisco che occorra andare incontro alle esigenze della mass..ehm, del pubblico, ma credo che Jack sia ossessionato da Facebook. Comincio a leggere e vedo FB ovunque: in quest'articolo, in quest'altro articolo, insomma, un'ossessione, una roba continua. Dopo aver letto tutto il giornale, alla fine mi sono deciso: ho contato tutte le occorrenze della parola Facebook in tutto il giornale, comprendendo nel conto anche il famoso logo FB. Risultato? Su 140 pagine di giornale, la parola incriminata appare cinquantadue (52) volte. Ossia, una volta ogni 2,69 pagine. In soldoni, trovi la parola Facebook ogni tre pagine circa. Non è un pochino troppo? E pensare che su 140 pagine, molte sono dedicate alla pubblicità o argomenti tipo la moda, la musica, i videogiochi. E non oso pensare al prossimo numero di Jack, dove campeggia la mega-scritta "Io viaggio social", con evidenti riferimenti al vostro social network preferito. Però la gnagna in copertina merita. Tuttavia, ci penserò un attimo, prima di comprare il prossimo numero di Focus!


NB: Per contare il numero totale di occorrenze della parola Facebook ci ho messo un po' di giorni...non sto così male...

giovedì 16 luglio 2009

UNA SUORA AL TOP(less)

Ooooh, le notizie appartenenti all'inverosimile sono le migliori. E' notizia di oggi: una ragazza come tante che fa le foto in spiaggia durante una vacanza, e alcune foto sono anche oltre un certo limite. Vabbè, il fotografo è il fidanzato, quindi, dai, ci sta. Poi lei decide dopo qualche anno di farsi suora. E vabbè, la cosa ci sta (anche se più rara). E quelle foto? Indovinate dove finiscono? Facile. Semplice. Su Facebook, ovviamente. Una sorta di ripicca e di vendetta dell'ex fidanzato, abbandonato da lei per entità superiori a lui.

L'articolo completo, da Corriere.it, è qui. Nell'articolo citano un commento ad una delle foto: "Se tutte le suore fossero così mi farei prete".
Class.

martedì 14 luglio 2009

MI SEMBRA GIUSTO...


http://dirittoallarete.ning.com/



lunedì 13 luglio 2009

TROVATE IL METADONE!

Riporto solo il titolo di un libro che ho scoperto per caso. Ovviamente non lo comprerò, ma la copertina dice tutto... e secondo me cita pari pari il pensiero di migliaia di persone. Il libro si intitola Facebook: domani smetto. Seh, domani smetto...quante volte avrò sentito questa frase?


La scheda del libro è presente qui (è il sito sui cui ho trovato per caso il testo!)

venerdì 10 luglio 2009

FACCIA A TERRA E NON TI MUOVERE!

No, non è il grido intimidatorio della Polizia Statunitense, ma è la nuova moda di Facebook. Scusate, l'ennesima moda di Facebook. Evidentemente la noia mortale di qualche utente davanti al social network ha portato alla creazione di un gruppo particolare: bisogna fotografarsi stesi, a testa in giù. La location? Ovunque. Anzi, più ci si immortala in posti strani, più si è idoli virtuali.

Sentivamo decisamente il bisogno di sapere che questo gruppo ora c'è.

Qui una gallery presa da Corriere.it

(Però la foto 1 fa ridere, lo ammetto).

giovedì 9 luglio 2009

POKE ME, FRIEND REQUEST

Si sa, ADORO le prese in giro di Facebook!






mercoledì 8 luglio 2009

L'UTENTE MEDIO

Qui il link tratto da Repubblica.it sul profilo dell'utente medio di FB. Cito solo un dato: il 22% degli utenti iscritti ai social network ammette di conoscere bene tutti i contatti presenti nella propria lista di amici". Questo ovviamente vuol dire che il settantotto per cento degli utenti inserisce amici a capo*#hia, come si suol dire. Io il dato l'avrei scritto proprio così...

FBGATE

E alla fine uscì anche il libro-verità. Basterà per dare uno scossone al gigante? Ai posteri (quelli che si attaccano al muro) l'ardua sentenza. Nel frattempo Ben Mezrich (che sul suo sito ha il link della sua sola pagina personale su Twitter) sta per pubblicare il suo ultimo racconto-inchiesta che potrebbe mettere nei guai il fondatore di FB. Il titolo del libro è The Accidental Billionaires - The Founding of Facebook: a tale of Sex, Money Genius and Betrayal. Quanto siano veri i fatti raccontati, non sta a me dirlo (anche se la cosa mi puzza di brillante operazione di marketing, ma lo dico così, a naso). Fatto sta che questa storia narra di un giovane studente universitario che crea una piattaforma per "catalogare" tutte le giovani studentesse della sua università, per poter creare una sorta di database per i colleghi universitari. Il giovanotto in questione, avrete capito, è il fondatore di quel programmino che voi utilizzate attualmente per fare la gara a chi ha più amici e per perdere amabilmente la vostra giornata.Come andrà a finire? Beh, non voglio rovinarvi la storia. Anche perchè non la so, e comunque io non leggo libri, guardo solo le figure, di solito. Se volete comprarlo, lo trovate qui, ad esempio. Oppure potete cliccare la pagina dedicata su Facebook. COME? Su Facebook? Questa è bella. Diventate fan del libro, a questo punto...


Maggiori dettagli sull'articolo di Repubblica.it