domenica 31 gennaio 2010

SEGNALAZIONE...

Si è parlato spesso in queste pagine del concetto svuotato di "amicizia" ai tempi di Facebook (ad esempio qui, qui e perché no, anche qui): a tal proposito, segnalo questo articolo pubblicato su Repubblica.it che ancora una volta verte su questo (ahimè triste, ma ancora la gente non lo capisce) argomento. Occhio a quanto si dice a metà pagina: non credete al signor Facebook come il filantropo del nuovo millennio. FB è e resta un'organizzazione commerciale che fa la grana proprio sui vostri click...meditate gente, meditate!

martedì 26 gennaio 2010

150, LA GALLINA CANTA...

Il numero "ideale" di amici su Facebook? Evidentemente c'è chi reputa essenziale studiare questa fondamentale caratteristica, e sia il Sunday Times, sia il nostrano Corriere ci illuminano a riguardo. Centocinquanta amici: oltre questa cifra, è impossibile la gestione dei contatti da parte del nostro cervello (cervello che, notoriamente, si brucia proprio perdendo tempo su FB). Laconico uno dei commenti all'articolo del giornale britannico: "E c'era bisogno di uno studio universitario per dircelo"? Parole sante.

mercoledì 20 gennaio 2010

SMANIA DA FOTO

Ok, io capisco che magari tutti abbiamo delle foto semi-serie scattate (che ne so, foto in cui siamo poco lucidi, foto in cui ci si traveste per scherzo, e chissà quante altre situazioni) e che magari vi piaccia condividerle...capisco anche che il desiderio di far vedere ai propri "amici" il proprio pargolo vi porti a postare l'ultima smorfia immortalata del pupo di turno (ricordando anche che magari le foto di minorenni non sono indicatissime su Internet, per note vicende e tutto quello che si sente in giro), ma la smania da condivisione e da oggi-stupisco-tutti-con-una-foto porta a postare su Facebook (e dove, sennò?) anche questo.

martedì 19 gennaio 2010

UN CINGUETTIO DI TROPPO

Incredibile, un'altra notizia che NON riguarda Facebook (ma è qui perché sono sicuro che messaggi così siano all'ordine del giorno anche su FB...), ma il suo rivalone Twitter. O uno o l'altro cambia poco, la cosa inquietante è l'uso che se ne fa...e anche il livello di controllo della Rete, direi.
Come riporta il Sun, un ragazzo di 26 anni è stato arrestato con l'accusa di violazione della legge anti-terrorismo inglese. Il motivo? Un "cinguettio" troppo esplicito: in 140 caratteri ha minacciato di far saltare in area l'aeroporto di Sheffield (l'aeroporto si chiama Robin Hood, che ficata!) se avessero cancellato il suo volo, a causa della chiusura prolungata dell'aeroporto. Evidentemente i capoccia dell'antiterrorismo si sono imbattuti nel messaggio tanto conciso quanto esplicito, risalendo all'autore e sbattendolo in gattabuia, sequestrando tutti i suoi averi elettronici. Interrogato dalla polizia, ha spiegato che la sua era solo una battuta, e ha anche spiegato alle forze dell'ordine cosa fosse Twitter, come funzionasse e con quale scopo (cazzeggiare). La disavventura si è poi risolta, ma probabilmente la ripercussione più grave per questo suo gesto è la diffida eterna dall'aeroporto. Peccato per lui: anche lì ci sono i voli low-cost!

lunedì 18 gennaio 2010

LO SFASCIA-FAMIGLIE

Quale miglior mezzo per rovinare un rapporto matrimoniale? Basta iscriversi a Facebook e il gioco è fatto. Se è vero che ormai ci si rinfaccia tutto per via telematica, è vero anche che ormai i rapporti si consumano e si logorano proprio "grazie" a Facebook. Una riprova? Questo articolo del Sun che parla espressamente di matrimoni mandati all'aria grazie al vostro social network preferito. Il dato più inquietante: secondo uno studio legale, il 20% delle cause di divorzio ha a che fare -direttamente o indirettamente- con Facebook. Già i matrimoni sono fragili al giorno d'oggi...aggiungiamoci anche l'aggravante di Facebook, va...

sabato 16 gennaio 2010

ANYTHING YOU DO WRITE MAY BE GIVEN IN EVIDENCE - PART III

Sembra una saga, ma evidentemente impugnare una prova da social network per ottenere ripercussioni legali sta diventando una (preoccupante) realtà. Ok, si è capito che postare foto, aggiornare status in momenti inopportuni, o scrivere status "salvifici" possono diventare materia forense: e questa storia non è da meno. La vera notizia è che questa storia NON ha come protagonista Facebook. Caso raro in questo blog, ma visti i precedenti elencati qui la storia non è molto dissimile, e neanche il mezzo usato. Infatti, come riportato dal quotidiano britannico The Mirror, un tweet è stato usato per accusare il suo autore dell'omicidio di un suo "amico", destinatario del cinguettìo stesso. Proprio sul popolare sito di microblogging, i due hanno avuto un alterco, e dopo la morte di uno dei due "contendenti", l'ultimo messaggio sul profilo della vittima è stato -in puro stile asciutto di Twitter- un R.I.P. che ha chiuso la faida. Beh, e ha anche chiuso dietro le sbarre l'omicida.

giovedì 14 gennaio 2010

QUELLI CHE...

Volete un ritratto di Facebook DAVVERO veritiero? Gustatevi questo video dei Flaminio Maphia che parla degli INTELLIGENTISSIMI gruppi che caratterizzano FB...direi proprio che sono il vero fattore trainante della pochezza che gira su quel sito.

PS: appartenere a questi gruppi NON dovrebbe essere motivo di vanto, per quanto ovviamente la canzone strappi ben più di una risata...(grande G-Max!)

mercoledì 13 gennaio 2010

UN CAPPIO...VIRTUALE

Può darsi che prima o poi si potrà assistere alla fuga degli utenti da Facebook, può darsi che un barlume di saggezza scuota le sinapsi dei milioni degli iscritti a FB... ma se siete stanchi di intrattenere una vita virtuale 25 ore al giorno, potete farla finita e tentare il suicidio. Virtuale, si intende! Nell'ottica del marketing su marketing, dopo il caso dell'azienda specializzata nel monitoraggio su commissione delle attività web -vedi social network - dei propri pargoli, ecco la SuicideMachine, l'applicazione che ti cancella (volontariamente, in questo caso) da ogni social network e simili. Basta gossip, amicizie finte, basta foto: dopo aver sacrificato amicizie per un panino, è giunto il momento di dire basta e tirare quel cappio (virtuale ho detto, come ve lo devo dire?). A quanto pare, 50 mila amici tagliati e 500 profili Facebook cancellati in poco tempo avranno allarmato qualcuno...e infatti, Mr. Facebook è insorto, minacciando di portare in tribunale i responsabili dell'applicazione che potrebbe far rompere il giocattolino genera-soldi. Il motivo? Sgranate gli occhi, aprite le orecchie: questi programmi violano la privacy. AH, LORO EH! Per la serie: la pagliuzza nell'occhio altrui...

martedì 5 gennaio 2010

THE SOCIAL TRANCE

No, scordatevi del Caso Marrazzo (la parola in questione qui è trance, non ha niente a che vedere). Qui si parla del "fenomeno" del nuovo anno, tal Chris Hughes, il quale ha dato appuntamento sul web per la prima sessione di ipnosi a distanza (o virtuale, che dir si voglia). A ridosso del passaggio tra 2009 e 2010, l'ipnotizzatore ha dato vita ad una seduta ipnotica a base di musica new age e compagnia bella. Repubblica pubblica un resoconto personale, aggiungendo anche che le parole più gettonate dopo questa ipno-sessione sono state "truffa", "fregatura" e simili. La notizia più interessante? Come riportato da LaStampa.it, Il mago Hughes ha usato Facebook per attirare più persone possibile per la sua seduta ipnotica. Dov'è la notizia? Beh, per l'ipnosi collettiva, ha scelto uno strumento che già di suo è di ipnosi collettiva! Il risultato finale? Sembra una fregatura...come Facebook, appunto!