lunedì 3 settembre 2012

M(ALPHA)TTORE DI DATI

Alzi la mano chi conosce Wolfram Alpha. Mi aspetto di vedere parecchie mani ancora giù su tastiere, mouse e schermi dall'altra parte della connessione, ma in un certo senso si tratta di un prodotto a suo modo elitario, dunque è normale che questo nome non faccia accendere alcuna lampadina in molta gente. Le cose potrebbero però presto cambiare, allorché un nuovo strumento si affaccia nel grande mondo di Facebook e dintorni: e vuoi per provocazione, vuoi per pura ricerca di una fama che non arriva (e si sa, è la fama che è una merda, cit.), ma forse questo nome comincerà a girare anche tra le più comuni bacheche del Web.
A spiegarlo in due parole, W.A. è un motore di ricerca. Beh, ma c'è Google per cercare è una giusta obiezione: il punto è che questo motore di ricerca funziona in modo un pochino diverso perché alla base ha delle regole e delle interpretazioni della ricerca differenti. Si tratta di una sorta di esperimento voluto dal suo creatore, Stephen Wolfram, e a differenza dei tradizionali motori di ricerca che cercano (appunto) contenuti sul Web, qui è tutta una questione interna, nel senso che i complessi algoritmi interpretano la ricerca richiesta e la calcolano direttamente all'interno del "calderone" di conoscenze che ha il sito stesso. La cosa, in effetti abbastanza complicata, può rappresentare il futuro di tante cose, oppure la consapevolezza che in effetti è (ancora) complicato per la macchina replicare la Conoscenza umana.

Ok, ma è sempre più comodo Google per le ricerche: d'accordo, ma qui si parla di un progetto ambizioso che fa dei dati il suo "alimento" principale. Da qui al nesso con il vostro social network preferito, che ovviamente fa dei dati il suo punto forte: ecco dunque che Wolfram Alpha si interfaccia con Facebook attraverso la "solita" app, in grado di analizzare tutti i vostri dati e farne infografiche e schemini. E si sa, infografiche e schemini sono cose che tirano parecchio, sui social. 
Il pulsante Analyze my Facebook Data (a metà tra un imperativo e una minaccia) diventa quindi l'occasione per Wolfram di "alimentarsi" di dati e tirar fuori i vostri profili in base a diversi criteri: dall'ubicazione dei vostri amici, alla classifica di frequenza dei loro nomi, al grado di interconnessione di amicizie fino ad una sempre suggestiva word cloud delle parole che utilizzate più spesso in post e commenti.

Se dunque volete sapere chi siete sul serio (almeno sul Web, ammesso che faccia differenza), fatelo. Da una parte un motore di ricerca semantico vi ringrazierà perché farà dei vostri dati la base di partenza per nuove conoscenze da inglobare nella sua sete di Sapere: dall'altra, tuttavia, forse in qualcuno - tra istogrammi e nuvolette - verrà il dubbio che i propri dati sono facili, ma davvero così facili da schedare. In un clic.

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