giovedì 13 settembre 2012

O TALEBANO, POSTAMI VIA...

Conosci il tuo nemico, recita il sempre valido L'arte della guerra, un trattato applicabile non solo ai conflitti bellici ma anche alle piccole, grandi battaglie del quotidiano di ciascuno di noi. Stavolta però si parla proprio della guerra intesa come warfare, quella con dispositivi elettronici complicatissimi e armi sempre più sofisticate e intelligenti. Ma si sa, dietro ad ogni arma c'è (quasi) sempre un soldato, e dove non si può combattere la tecnologia militare si prova con i cari vecchi trucchi del mestiere, in versione 2.0.
Dal blog del giornalista Pino Bruno si viene dunque a sapere che, nella delicata guerra in Afghanistan, i Talebani provano a rintracciare i soldati delle truppe nemiche attraverso un complesso processo di data mining che incrocia dati digitali, posizionamenti satellitari e chissà quale altra diavoleria. Ma esiste un metodo nettamente più efficace: basta "adescare" sui social network i soldati fingendosi donne che non resistono al fascino della divisa e il gioco è fatto. Una volta nelle amicizie, basta sfruttare la "leggerezza" dei soldati nel postare foto e commenti e l'avamposto è bello che scoperto, e si è pronti ad anticipare le mosse "dell'invasore".
Insomma, molti militari non riescono proprio a stare alla larga dal vostro social network preferito, e tutto il resto è...naja. La conferma arriva da un sondaggio del governo australiano sulle proprie forze armate, e i risultati parlano chiaro: l'addestramento militare sarà anche ai massimi livelli, l'ossessione da post è una strategia da combattere al più presto, perché si rischia di mandare a monte delle (costosissime) campagne militari per delle leggerezze. Come recita il detto: in amore e in guerra tutto è concesso, ma il nemico lo facevo meno fesso.

0 commenti: