giovedì 27 settembre 2012

GERARCHIE: MEDIA...PONDERATA

Riuscireste ad immaginare il mondo (virtuale e non) senza l'apporto contenutistico fornito dai social media? E' un po' come figurarsi un mondo senza avvocati: eppure questi nuovi mezzi di condivisione e di informazione sono abbastanza recenti, e Internet è esistito anche senza di loro, sebbene all'epoca fosse ancora una realtà in forte espansione. Insomma, che piaccia o no oggi quasi tutto ha il suo lato social, ma come sempre è l'utilizzo corretto degli strumenti a marcare la differenza tra contenuti generalisti e quelli un po' più utili per gli obiettivi di ciascuno di noi.
L'intervento di apertura - quindi non proprio un contributo secondario - della (sempre ottima) Social Media Week, in questi giorni a Torino, parla proprio del modo di fare condivisione a vari livelli. Autore dell'intervento è Philippe Aigrain, e tra le righe si possono leggere un paio di "bombe" ben assestate ai prodotti digitali di larg(hissim)o consumo: secondo lui, infatti, i social media sono ben variegati e diversificati, e vengono utilizzati al meglio solo se si sceglie quello appropriato per lo scopo che si intende raggiungere. Ci sono però un paio di canali troppo "accentratori" perché molto potenti dal punto di vista delle risorse investite e del conseguente appeal che ne deriva per gli utenti che vi si precipitano in massa. Inutile girarci attorno: il nome immediatamente citato è proprio quello di Facebook, sulle cui pagine si riversano le vite di molti, senza fare distinzione del tipo di informazione da voler condividere. Secondo Aigrain (ma non solo, vien da pensare), dunque, la qualità è importante quanto l'utilizzo non improprio che si fa di questi strumenti. Uno schiaffo ai social generalisti e una rivincita del buon vecchio blog (considerato il mezzo più rappresentativo del potenziale di condivisione online)? Beh, più che altro una presa di coscienza di ciò che Internet può offrire (una gran varietà di strumenti) e ciò che Internet in realtà sta diventando per via dell'utilizzo ormai standardizzato da parte della stragrande maggioranza degli utenti. E' vero, è il popolo che decide e i principi democratici varrebbero anche in Rete, ma la riflessione di Aigrain non può lasciare indifferenti, quantomeno per coloro i quali sanno (più o meno) razionalmente quel che compiono e condividono nel mare magnum virtuale.

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