mercoledì 26 ottobre 2011

A VOLTE SI PENTONO...

C'è molta ironia nel titolo di questo post (non è una novità), ma è quel che si può pensare a proposito di quelli che si possono ben definire due aggiornamenti relativi a due episodi spinosi che vedono protagonista sempre e solo il vostro social network preferito.
Ricordate la battaglia di alcuni organi amministrativi tedeschi contro l'acquisizione dei dati da parte di Facebook concernenti il tasto like? No? Potete ovviare qui, ma nel frattempo le ultime news vedono una parziale vittoria per le istituzioni tedesche: Facebook ha deciso che i dati dei cittadini tedeschi (ma solo quelli del Land in questione) non viaggeranno oltreoceano fino agli Stati Uniti, ma rimarranno nella teutonica terra. Una specie di storico compromesso: i tedeschi continueranno a non porre veti sull'utilizzo di FB. Insomma, il cittadino è mio e i suoi dati li gestisco io. Occhio però che la decisione è molto importante, perché suppongo che pur di non perdere un mercato importante come quello tedesco Facebook è stato costretto a "chinare la testa" rinunciando ai dati che passano sulle sue pagine: è naturale però pensare che la questione possa creare un precedente potenzialmente letale, perché FB vive essenzialmente di dati come questi.
Il secondo update riguarda un'altra battaglia, quella recente del piccolo utente che prova a sfidare il gigante. La querelle tra Max Schrems e Facebook si gioca anche su alcuni dati "particolari", ossia quelli dei non iscritti a Facebook. Si tratta dei cosiddetti profili ombra, tanto da far avanzare l'idea secondo cui FB possegga una sorta di profilo anche di coloro i quali non desiderano metter piede in Facebook. E' una scoperta dell'acqua calda, purtroppo si arriva a capire questa cosa con un po' di logica e una mail in arrivo: era il 2009, sembra una vita fa, ma da allora è cambiato ben poco. Anzi, va sempre peggio.

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