lunedì 12 luglio 2010

LA FUGA E' FINITA

Una delle breaking news delle ultime ore racconta dell'arresto, da parte delle forze internazionali di polizia, di un giovanissimo latitante, Colton-Harris Moore, noto anche come "il ladro dai piedi scalzi". Colton, 19 anni, è ovviamente una star mondiale, poiché per due anni è scampato sempre alla cattura, godendo nel fotografarsi con quell'aria da teenager che pensa "ancora una volta ho vinto io". Stavolta però la sua fuga è finita, e dopo aver compiuto rapine e aver preso possesso di bici, auto, barche e aerei (sì, aerei che lui sa pilotare con una certa dimestichezza, frutto dell'esperienza sui simulatori di volo), si prospetta ora il sole a scacchi. Ora, direte voi, il buon Colton si sarà tradito postando le sue immagini su Facebook. Sbagliato, pare che lui amasse guardare la Tv nei momenti tra una fuga e l'altra, quindi stavolta il vostro social network preferito non c'entra. O meglio, è il contorno legato alla vicenda a costituire l'oggetto della questione. Il ragazzino-ribelle è una celebrità planetaria: ebbene, dove si può trovare il suo Fan Club "ufficiale" (più di uno, invero)? Su Facebook, naturalmente (non indico i link per decenza), e non parliamo di pochi sparuti sostenitori: solo in due gruppi si raggiunge la somma di 100.000 "tifosi" del latitante. Dov'è il problema? Il problema è che ormai basta un solo clic per essere fan di questo o quell'altro personaggio, e il bello è che più il soggetto in questione è controverso, più questo riceverà attenzioni mediatiche. Che molti parteggino per i cattivi, è un dato di fatto. Si può rispettare la scelta personale, per carità, ma il motivo che spinge molte persone a diventare pubblicamente fan di un trasgressore della legge (per quanto "mitico possa essere), mi risulta davvero oscuro. E se il sostegno a queste persone oggi si rivelasse controproducente un domani, magari sul luogo di lavoro (o di un possibile lavoro)? Che importa, diventare fan dell'ennesimo gruppo o dell'ennesima futilità sembra essere decisamente più importante.

UPDATE: certo, le notizie non vengono mai da sole. Repubblica.it sembra profetica in questa notizia che si collega dritta dritta al concetto esposto qui sopra. Il caso è un altro, stavolta non è un "semplice" ladro ma un assassino, Raoul Moat, che ha una pagina con migliaia di fan. A tutti quelli che mettono la loro faccia sotto la scritta "... people like this", i miei complimenti, ci vuole fegato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A me pareva addirittura che fossero nati pure gruppi di sostegno a Toto Rina una volta arrestato.. Povera Italia...

kikkuzzo ha detto...

Uh, quanti ce ne sono, ho solo portato questo caso perché era d'attualità. Ma ce ne sono, ce ne sono...ci sono anche i gruppi che denigrano e offendono la memoria dei poveri eroi, quelli VERI:

qui

Avrei voluto fare un post apposito ma il link si collega benissimo a questo intervento...che dire, il mondo funziona alla rovescia!