giovedì 22 luglio 2010

CONSENSI

Queste sono le notizie che mi piacciono: beninteso, non per accanimento aprioristico, ma solo perché ancora una volta un minimo di riflessione porta a delle conclusioni razionali. Il sempre informato Wired.it svela che il consenso nei confronti di Facebook è in (netto) calo. Beninteso, avrà anche il suo bravo mezzo miliardo di iscritti, ma qui si parla di soddisfazione nei confronti del prodotto utilizzato. Insomma, anche se rientra di diritto tra i siti maggiormente frequentati del globo e dell'interglobo, e anche se il confronto è con applicazioni diverse, Facebook è ben al di sotto di servizi come Google (ma va...), Bing, Wikipedia (e ci mancherebbe), Yahoo, Youtube.
Direte ora: beh, ma Facebook rimane il leader. D'accordo, sarà pur vero, ma c'è sempre un perché. Occhio alla lista dei servizi sopra menzionati: ci sono tre (e dico tre) motori di ricerca, un'enciclopedia open source (una sorta di motore di ricerca del sapere) e un effettivo sito di puro entertainment. Perché allora Facebook piace ma non piace, in realtà? Semplice: è arrivato prima di tutti nell'offrire un servizio che genera (un relativo) interesse. E una volta creato uno zoccolo duro di utenti - che a sua volta richiama altri utenti -, è obiettivamente difficile ri-trasferire tutti questi su una piattaforma alternativa. Ci proverà forse in futuro Google con Google Me, ma per ora il mezzo miliardo resta ben saldo lì. Eppure non piace a fondo. Misteri di Internet...
Chiudo dicendo che sempre in quella lista compaiono tre prodotti concorrenti tra loro. Eppure funzionano, eppure sono graditi. Sarà perché un motore di ricerca è oggettivamente utile? A tal riguardo, rimando ad un interessante articolo apparso su LaStampa.it che parla di internet e dintorni: ad un certo punto si afferma che la Rete si basa sostanzialmente su motori di ricerca e social network. Vero, verissimo, ma ribadisco il concetto: solo uno è effettivamente utile. Il resto? Si può vivere anche senza...

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