martedì 25 maggio 2010

UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO

Anzi, di principi, cinque per la precisione. I cinque comandamenti del Signor Facebook sono la risposta allo scambio e-epistolare (con conseguente pentimento) attraverso le pagine di un piccolo quotidiano, il Washington Post. Cioè, questo ragazzo è sotto assedio, ha fatto una marea di errori, però appena apre bocca finisce in mondovisione. Potenza della notorietà...
Insomma, in questa lettera aperta Mr. FB ribadisce che la privacy è un argomento molto importante e che va difesa coi denti. E a tal riguardo, sancisce i cinque punti cardine del suo sito: 1) Gli utenti hanno il pieno controllo della condivisione delle informazioni. 2) Facebook non condividerà informazioni se gli utenti non desiderano farlo (aggiungo: e in percentuale, chi non vuole condividere i gruppi più stupidi che la mente umana abbia mai partorito?) 3) Facebook non permetterà alle pubblicità l'accesso alle informazioni personali. 4) Facebook non venderà le informazioni degli utenti a terzi (Sicuri?). 5) Il servizio rimarrà sempre gratuito.

Sarà, ma io dei punti 3 e 4 non mi fido...e i punti 1 e 2 saranno pur veri ma sono antitetici alla sensazione di dipendenza che provoca questo sito in milioni di utenti di ogni età e provenienza. Credo solo al punto 5, anche perché se fosse a pagamento, il servizio sarebbe molto "Anti-Internet" e ci sarebbe una fuga di massa. In tutto ciò, lo spavaldo Mr. Facebook si è fatto pubblicità in tutto il mondo con una semplice dichiarazione. Se vivesse in Italia, tra poco lo vedremmo in politica. Non disperate: magari è il suo prossimo passo...

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