martedì 8 novembre 2011

ERRARE IN RETE

Facebook e politica, ancora una volta. Lo spunto non è dettato dalla situazione italiana di questi giorni, ma da un articolo apparso sul Corriere del Mezzogiorno in cui si analizzano i comportamenti sul vostro social network preferito di due esponenti politici locali e nazionali. Sotto la lente di ingrandimento il rapporto con i propri fan da parte di un sindaco "fiero" di governare su Facebook e un politico regional-nazionale alla ribalta che ha fatto proprio dell'interazione digitale un punto di forza. L'accusa, secondo l'autore dell'articolo, è quella di utilizzare Facebook in modo errato: interessante punto di vista, ma l'errore in questo caso è nel tipo di diffusione dei contenuti e degli interventi ("troppo utente il primo, troppo cliente il secondo", si legge). Nessuna menzione al fatto che per entrambi Facebook sia "solo" un sito terzo e non istituzionale che potrebbe essere usato solo come puro aggregatore e veicolo per "altri lidi" (i siti istituzionali, appunto) per i cittadini - ops, i futuri elettori. Certo, è innegabile che anche i politici sono esseri umani e possono avere i loro profili (nei quali esulare da puri concetti politici e interagendo per questioni più personali), ma pare difficile ormai discostare anche i rappresentanti della massa da questi puri strumenti di massa.

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