sabato 15 gennaio 2011

UN CLIC PER "SINDACARE"

Una delle grandi rivoluzioni rappresentate dal Web 2.0 è senza dubbio il fenomeno del cosiddetto citizen journalism: un'attività che, grazie ai nuovi media ma anche a strumenti comuni, ha di fatto ri-considerato ruoli e funzioni all'interno della società civile. Tuttavia, spesso capita che un'iniziativa pensata in buona fede possa ben presto nascondere insidie o risvolti negativi, magari a lungo termine. Negli ultimi giorni, a livello nazionale, si sta accendendo un dibattito che vede come protagonisti il vostro social network preferito e la politica, nello specifico l'amministrazione locale di una (grande) città come Bari. Il suo primo cittadino, infatti, ha lanciato un'iniziativa che mette al centro i suoi "fan" FB, ai quali egli chiede di segnalare eventuali disservizi e/o comportamenti "non convenzionali" degli impiegati comunali oppure degli apparati statali come le forze dell'ordine. L'iniziativa del Sindaco 2.0 (già, proprio quello che scriveva sulla bacheca durante i consigli comunali) non è certo la prima di questo genere, ma è bastato poco per farlo balzare agli onori delle cronache nazionali: la pubblicazione della foto di alcuni netturbini "in pausa" è finita su tutte le testate principali. E l'inchiesta non si ferma certo qui, visto che dopo pochi giorni sono arrivati nuovi aggiornamenti (sempre via Facebook, ovvio) che riguardano comportamenti discutibili da parte della Polizia Municipale.
Emiliano il nuovo sceriffo digitale? Forse anche per questo (ma non solo per questo) è uno dei sindaci d'Italia maggiormente apprezzati dai suoi cittadini, ma forse c'è dell'altro. Senz'altro, lui in qualche modo è fiero di questo rapporto digitale con il suo elettorato e la sua cittadinanza, tanto da considerare Facebook un vero e proprio "strumento di governo". Dunque, il sistema pare funzionare, perché si scoprono abusi e soprusi, e credo che in questo senso l'iniziativa sia lodevole (per quanto credo che una singola foto credo non basti a definire un fannullone, ma fortunatamente esistono anche video "schiaccianti"). Personalmente mi sento "in dovere" di contestare il mezzo che questa figura pubblica utilizza. Signor Sindaco, passi il giornalismo partecipativo, passi la sua schiera di sostenitori, ma attenzione al mezzo che utilizza: Facebook non è "suo", tutti i contenuti caricati non sono "suoi", e teoricamente non so che utilizzo "ufficiale" possa farne. Senza contare che per segnalare questi disservizi occorre essere forzatamente iscritti a Facebook. E perché iscriversi ad un sito "terzo" per interfacciarsi con le istituzioni locali? Esiste la Rete, non solo Facebook. Esiste anche un sito "ufficiale" del Comune di Bari dove poter attivare (anche a caratteri cubitali) una sezione apposita nella quale segnalare servizi, disservizi e iniziative di questo tipo. Senza iscrizioni di sorta, magari. Questo servirebbe anche per educare i cittadini ad un rapporto con le istituzioni "vere": d'altronde, per rivolgervi al Sindaco andreste al Municipio o a casa sua?

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