martedì 20 settembre 2011

IO NON CI CASCO

Non avrei mai pensato di dedicare ben due post a Vasco Rossi. Il primo, qualche mese fa, prendeva spunto da un suo annuncio per dimostrare come il popolo della Rete, attraverso i social, sia in grado di "veicolare" determinati pensieri a seconda del mezzo scelto. D'altronde la logica dell'opposizione è un classico, un po' come Vasco contro Ligabue (ecco, appunto). Da qualche mese, tuttavia, Vasco si diletta a comunicare con i suoi sostenitori e non attraverso quelli che lui chiama clippini, una parola che finirà dritta nel dizionario tra qualche tempo, ho ragionevole certezza di crederlo. Insomma, da qualche mese le parole "Vasco" e "Facebook" sono diventate quasi un tutt'uno, espressioni inseparabili. E allo stesso modo, l'opinione nei confronti di questi due concetti è netta, unica: Vasco e Facebook o si amano o si odiano, difficile che ci sia una via di mezzo. Finisce quindi che molte delle dichiarazioni del Blasco lascino uno strascico di polemiche per via delle tematiche affrontate, perché in preda ad un vero e proprio sfogo quasi quotidianamente si lascia andare a pensieri & parole espressi in maniera libera, ma davanti ad una Webcam e connesso ad un sito (non suo, per giunta).

Dicevo: non avrei mai pensato di andare oltre un post riguardante il signor Rossi, tra l'altro per vie traverse. E quindi tutti i suoi "pensieri" estivi, i suoi annunci, le sue polemiche e le sue condizioni di salute e tutto il resto sono stati bellamente ignorati, più che altro per (molto) poco interesse. E invece oggi il signor Rossi si è messo a filosofeggiare, a parlare di massimi sistemi, a parlare dell'esistenza umana e della fatalità degli eventi. Libero cittadino in libero stato, per carità: nel suo ultimo messaggio, però, ha pensato bene di toccare un tasto dolente, parlando delle persone che guidano in stato di ebbrezza. Il suo punto di vista? Non definito e sfumato, come la sensazione di quando si alza un po' troppo il gomito. Afferma che guidare in questo stato non è una buona idea, però... ecco, però. Si è soliti pensare che in queste questioni non ci sia un però, e per ulteriori delucidazioni andate a chiedere a chi piange le vittime della strada per via dell'alcool (spesso altrui). Probabilmente Vasco è consapevole di parlare ai suoi fan e quindi sa di trovare un certo consenso tra gente che lo vede come un idolo da emulare. Ecco, forse è questo il però. Molti (soprattutto le giovani generazioni in fase di formazione del proprio io) vedono Facebook come il mezzo di trasmissione della Verità poiché ritenuto uno strumento affidabile e molte persone vedono i propri idoli come punti fermi della propria esistenza per quel che fanno e dicono: ecco, questo può essere un vero e proprio mix letale. Un po' come l'alcool, però forse peggio.

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