lunedì 26 settembre 2011

IL BISCOTTINO DELLA FORTUNA

Nei ristoranti cinesi, a fine pasto, sono soliti servire il fortune cookie, un dolcetto con al suo interno una frase, una massima, una predizione, un augurio...insomma, un messaggio. In questo caso la fortuna (economica, suppongo) è dei pubblicitari e del vostro social network preferito, poiché i cookie in questione (ossia dei piccoli file che rimangono all'interno dei computer per favorire un successivo accesso ai siti precedentemente visitati) rimangono "attivi" (ossia continuano a trasmettere informazioni al sito "madre") anche una volta effettuato il logout dal sito stesso. In soldoni: Facebook continuerebbe a trarre informazioni relative alle attività degli utenti anche al di fuori dei suoi confini.

Va detto che il ruolo dei cookie non è per forza "malvagio", e FB non è certo il primo sito a farne uso. Detto questo, collegare certe informazioni al luogo sul Web in cui maggiormente si rappresenta la propria identità e personalità, e per giunta anche quando si pensa di esser fuori da questo luogo, fa pensare che un minimo di dubbio sia quantomeno lecito. Le soluzioni a quello che non necessariamente va definito come problema sono abbastanza semplici (cancellare i cookie), ma vallo a dire a settecento e passa milioni di utenti. Per molti di questi - sono ragionevolmente certo - un cookie è qualcosa di commestibile, non una cosa che alla lunga rischia di mangiarti.

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