lunedì 4 luglio 2011

NO, VASCO! (O SI'?)

Dici social network e sostanzialmente pensi a due cose: Facebook e Twitter. Chiaro, sono due prodotti abbastanza differenti e ognuno con caratteristiche peculiari, ma in entrambi i casi si può dar sfogo ai propri pensieri in maniera più o meno sintetica. Capita tuttavia che i due socialcosi diventino lo specchio e la fedele rappresentazione del pensiero comune della popolazione o di parte di essa, e nello specifico che in uno la si pensi in un modo e nell'altro tutto il contrario. La notizia ha qualche giorno ma è bene riportarla, e si lega ad un annuncio che automaticamente diventa oggetto di discussione dell'intero italico paese. No, non riguarda la politica e/o i nostri destini, e neanche una rivoluzionaria scoperta scientifica: è solo Vasco Rossi che decide di non fare più concerti (per sopraggiunti limiti d'età?). La notizia fa subito il giro del Web, e tra re-post e re-tweet non mancano neanche le reazioni degli utenti, i quali ovviamente si dividono tra disperati per l'annuncio e deliziati dalla notizia. Ma la cosa forse più interessante è la suddivisione netta dell'opinione virtuo-pubblica: il post di Vasco relativo all'intervista concessa al Tg1 diventa una sorta di luogo "ufficiale" per supplicare il rocker a ripensare la sua scelta; di contro, Twitter (forse anche per via del maggiore anonimato) fa schizzare un "particolare" hashtag come trend topic italiano proprio in quei giorni (anche se le versioni alternativo-computazionali non mancano). Facebook come muro del pianto e Twitter come muro per il linciaggio? Beh, è una possibilità, anche se mi risulta che Twitter, tra i suoi milioni di cinguettii, sia generalmente più chic. Non in questo caso, stavolta.

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