mercoledì 13 ottobre 2010

PATOLOGIE 2.0

Sulle "influenze" dettate dall'era digitale si è trattato parecchio in queste pagine, segno che l'ariete rappresentato dalla sfera virtuale sta sfondando il fortino della vita reale. A volte ossessione, a volte psicosi di massa, il vostro social network preferito a volte crea o sviluppa delle vere e proprie malattie con tanto di sintomi, diagnosi e prognosi. Sentite questa: un ragazzo viene mollato dalla sua fidanzata. Ok, niente di nuovo sotto il sole: fin qui, tutto normale. Il ragazzo la prende male (come è giusto che sia) e comincia anche a manifestare i tipici segni di un attacco allergico. Il motivo (provato ed approvato da una équipe medica)? Il ragazzo non riesce a mandar più la storia finita male, ma soprattutto il fatto che lei abbia cancellato lui dalla lista di amici di Facebook. No, giuro, questa notizia pare sia vera: è stato dimostrato che l'insorgere delle crisi asmatiche (di cui già soffriva il ragazzo, va detto) si verificavano proprio in concomitanza con la visione della foto della sua ex-fidanzata che probabilmente in quel momento conversava con altri su Facebook. Da qui l'ipotesi medica di relazionare questo stato particolare di stress alla reazione scatenata da questo scenario tutto particolare, tanto che lo studio probabilmente verrà pubblicato sulla prestigiosa rivista di settore The Lancet. La malattia del ventunesimo secolo ha un nome e un cognome. E un logo con una scritta su sfondo celeste.

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