lunedì 11 ottobre 2010

NATI(VI) DIGITALI

D'accordo, Facebook è un must per i teenager e per i giovani (ma non solo), ma ogni tanto si oltrepassa il (solito) limite. Abbassiamo l'asticella e pensiamo ai possibili rischi dettati dall'inesperienza sul Web, dalla giovane età (troppo giovane, alle volte) e dal cattivo utilizzo che si fanno di determinate risorse. Sapevate dell'esistenza di  un limite d'età per l'iscrizione a Facebook? Insomma, devi essere un teenager per scorrazzare sul vostro social network preferito. Eppure è facilissimo aggirare questo limite: basta falsificare la data di nascita, visto che l'inserimento dei dati è assolutamente free e incontrollato (come d'altronde succede in molti altri scenari, ma questa è un'altra storia). Insomma, fatta la legge e trovato l'inganno, si suol dire. Ma abbassiamo ulteriormente l'asticella, e occupiamoci di coloro i quali finiscono inconsapevolmente e contro la loro volontà su quel gran calderone di dati, foto e tag chiamato Facebook. Inconsapevolmente perché troppo piccoli: il dato è relativo al Nord America, ma l'articolo comparso sull'edizione odierna di City rivela che l'ottantadue per cento dei bambini al di sotto dei due anni (già) compare in Rete. Otto bambini su dieci che finiscono con i loro sorrisetti ingenui su profili con nome e cognome, alle volte. Abbassiamo ancora l'asticella, e citiamo anche il 23% di bambini con una "prova digitale" già online ancor prima di nascere, vista la mania delle madri di postare i loro pancioni sul Web. Contenti loro, ma poveri bambini, che male hanno fatto loro? (Almeno quelli in pancia sono coperti: magra consolazione...)

0 commenti: