lunedì 16 luglio 2012

NON ANDATE VIA...

...consigli per gli acquisti. E invece pare di no: nonostante la pubblicità sia il commercio dell'anima, il connubio tra inserzioni e il vostro social network preferito non è tutto rose e fiori. In un mondo tutto connotato dai numeri, dunque a dispetto della qualità d'informazione, il tallone d'Achille per la pubblicità su Facebook sembra essere lo spasmodico raggiungimento di un numero quanto più elevato di fan di un prodotto. Per farlo, tuttavia, ogni mezzo è lecito, anche quello di comprare finti sostenitori solo per ingrossare la base di like facendo risultare che un brand piace numericamente. Ma si sa, le bugie hanno le gambe corte, e così anche un utente un pochino più attento può accorgersi dell'inghippo: l'inchiesta è firmata BBC e sentenzia come fare pubblicità sui social media rischia di trasformarsi in un boomerang molto tagliente per le aziende.
La situazione, ovviamente, coinvolge in misura maggiore i grandi marchi, "costretti" a dover essere sempre sulla cresta dell'onda e sulla bocca - o sulle bacheche - di tutti. E le piccole aziende, quelle che non possono permettersi questa base di finti fan? Beh, per loro la situazione è un po' diversa ma non per questo più semplice: un articolo del Sun rivela che per le piccole e medie imprese l'errore sta nell'uso sbagliato che si fa del mezzo, allorché si bombarda semplicemente l'utenza di messaggi e non la si "cura" a tutto tondo. Perché si sa, il cliente ha sempre ragione, e un pollice alto dalla sua parte pronto a dissolversi in men che non si dica.

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