martedì 22 maggio 2012

IL DIARIO DELLA STORIA

In questi infelici giorni per la nazione per via di episodi che (ahinoi) entreranno nella storia, molti hanno visto gli spettri di un passato che ha segnato, solcato e ferito l'Italia per molti anni. Non oso immaginare cosa si possa dire, condividere e ribadire sui social network, Facebook in primis: tutti a dare una propria visione delle cose, tutti a scrivere colpevoli, tutti ad emettere sentenze, spesso frettolose e che possono creare pericolose spirali d'odio senza un minimo straccio di prova. La riprova? L'effetto a catena di una foto passata da chissà chi e condivisa in un batter d'occhio sul vostro social network preferito, possibilmente con tanto di commento "a corredo". Foto che, come spesso accade su questi canali, risulta un classico fake, tanto che il CorSera non esita a titolare il pezzo "Il falso attentatore che ha ingannato Facebook" (l'esagerazione ci sta tutta: non avrà ingannato tutta la community ma il senso correlato al tipo di informazione "frettolosa" che gira soprattutto da quelle parti dovrebbe far riflettere). Insomma, sbatti il mostro in bacheca e hai fatto la tua buona azione quotidiana. Quest'utilizzo di pancia dei social, si capisce, ha i suoi pro e i suoi contro. Capita però quasi a proposito una pagina FB - di libero accesso, per fortuna - che è sinonimo di buon (ottimo) uso del mezzo non solo per la sua struttura ma anche e soprattutto per il suo potere di diffusione: la pagina è definita facebookumentario e ripercorre una nera pagina della storia della Repubblica. Attraverso la funzione Timeline (Diario per noi italiani) è stata ricreata la vicenda storica e giudiziaria legata alla Strage di Piazza della Loggia a Brescia, un episodio per cui, a distanza di quasi quaranta anni, non vi è un colpevole definito. In tutti questi anni si sono affastellati processi, sospettati, dubbi, insinuazioni, poche certezze e verità annebbiate. Il tentativo di ricostruzione è lodevole, perché si scorre attraverso documenti veri, e non si giunge ad una conclusione, non si giunge ad una verità proprio perché una Verità non c'è e difficilmente ci sarà. Nel frattempo, però, rimane un buon uso del social per informare, far aprire gli occhi, imparare dal passato. Piacerà? Non sarà cool come un finto scoop, ma c'è sempre tempo per cambiare.

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