giovedì 3 ottobre 2013

RISCOSSIONE ALTERNAT...IVA

Da un paio di giorni a questa parte, in virtù delle nuove (ma neanche poi troppo) misure governative adottate per far fronte alle difficoltà economiche del nostro Paese, è aumentata ulteriormente l'aliquota relativa all'imposta di valore aggiunto. In altre parole: l'IVA è aumentata dal 21% al 22%. Si tratta di un provvedimento non indolore e che ha causato anche parecchie turbolenze nel clima politico nelle ultime ore, proprio perché è il classico provvedimento che incide sulla quotidianità delle spese più disparate dell'intera popolazione. Insomma, pur essendo "solo" un punto percentuale, questa misura graverebbe non poco sulle tasche degli Italiani, ma allo stesso tempo potrebbe garantire un respiro per le casse statali. Ché si parla di un gettito aggiuntivo non da poco, in quanto si tratta di un aumento che riguarda praticamente qualsiasi bene o servizio scambiato sull'italico territorio. Arriva però una proposta di ripiego per poter scongiurare l'aumento, ma che in realtà getta una luce su un territorio poco luminoso soprattutto dal punto di vista della territorialità (fiscale in questo caso) di alcune aziende "produttrici". Un deputato del nostro Parlamento, infatti, ha sollevato la possibilità che i grandi giganti del Web come Facebook e Google, poiché di fatto aziende che generano profitti anche grazie agli utenti nostrani, vengano (super)tassati in base agli introiti generati dai ricavi pubblicitari. Non solo: nel mirino c'è un altro colosso del Web, Amazon, che però a differenza dei due sopra citati genera fatturato in base a vendite quasi esclusivamente di oggetti "fisici". Indipendentemente dalla natura dei servizi offerti, la questione è piuttosto spinosa e soprattutto poco regolamentata dal punto di vista giuridico e conseguentemente economico, poiché le sedi di rappresentanza e di riferimento fanno perlopiù capo ad uffici "europei", e non singole delegazioni nazionali. Vero è che, proprio alla luce del giro di affari mosso dal vostro social network preferito e dal più importante motore di ricerca esistente, una (ulteriore) tassa risanerebbe - e non poco - l'erario statale. In tempo di vacillamenti economici, un'idea non proprio campata per aria.

0 commenti: