venerdì 5 luglio 2013

ABITU...DIARIO

Corriere.it pubblica una lista di 24 abitudini perse o trasformate grazie ai (o per colpa dei) social network, Facebook in testa (e anche un po' Twitter, come recita la descrizione dell'articolo). Probabilmente ci si ritrova un po' tutti in questa lista, non foss'altro perché i più hanno sempre detestato l'obbligatoria sessione di visione foto della vacanza delle proprie zie (abitudine 1) o perché ai più davvero non interessa nulla del cibo preparato da questo o quell'amico, ché tanto è solo un'immagine (10). E se già il vecchio SMS ha sotterrato la pratica della chiamata d'auguri (12), d'altra parte i social hanno dato a tutti - ma proprio a tutti (21) la possibilità di manifestare la propria opinione, anche se questa è poco fondata su principi scientifici (23): per fortuna, va aggiunto che spesso sui social (Twitter e Youtube su tutti, vien da dire) si trovano commenti di persone senza identità precisa - e forse è proprio questo il bello - di una genialità disarmante (24). C'è però un'abitudine abbastanza particolare che forse fa capire davvero come sia cambiato il modo di fare e ricevere informazione nel giro di pochissimi anni: quella di affidarsi a Facebook, e in particolare al flusso di notizie riportate dagli amici, per aggiornarsi sugli eventi di attualità. Una volta (14) tutto passava dai siti web tradizionali di testate giornalistiche, agenzie di stampa, blog specializzati in questo o quel settore, e sui siti ci si finiva per davvero: adesso pare che la tendenza sia quella "accontentarsi" delle condivisioni altrui, e molto spesso provenienti dalla sola pagina social di un sito. Forse è anche per questo che Facebook stia pensando ad un'applicazione specifica per le notizie (quanto imparziale non si sa, visto che Mr. Facebook ha comunque palesato una certa tendenza ideologica). Insomma, "vecchia" informazione digitale o "nuovo" feed da bacheca? Il popolo della Rete si (con)divide.

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