venerdì 20 aprile 2012

SECONDO MONITO

Torna a parlare il baronetto a cui l'umanità deve tanto, e per quanto siano forse anacronistiche le sue parole una base di ragionevolezza la si può sempre trovare. Già qualche tempo fa Tim Berners-Lee aveva espresso le sue perplessità riguardanti le nuove minacce della Rete, i cui colpevoli erano da ritrovare nei fornitori dei servizi Internet a livello sovrastrutturale e nei social -FB in testa- per quanto riguarda la "chiusura" di determinati contenuti. Insomma, secondo sir Tim il Web è libertà non solo di espressione, ma anche di ricerca di tutti i contenuti. A distanza di pochi giorni dallo "sfogo" (con parziale rettifica) del fondatore di Google nei confronti di questo "nuovo" Web monopolizzato da aziende chiuse come Apple e Facebook (uscita, questa, da leggere nell'ottica di un'azienda che ha fatto della ricerca dei contenuti liberi il suo business a tanti zeri, sia chiaro), anche Berners-Lee (ri)propone la sua preoccupazione per il futuro del Web (attenzione: del Web), a sua detta troppo "vincolato" in quelle barriere dettate dai colossi come Facebook.
Mettendo un po' a fuoco i punti di vista, qui si tratta di capire cosa ormai si intenda per Web. La sua prima versione era una novità, e chiunque - pochi, in verità - poteva contribuire a riempire la Rete con i propri contenuti. Poi arrivò il Web 2.0, quello fatto di commenti degli utenti e di piattaforme [più o meno] libere come i blog: era la democratizzazione spinta della Rete, era una rivoluzione dal basso. E poi arrivò l'identità a tutti i costi, la possibilità di dare proprio a tutti un proprio spazio: dal dire tanto si è forse passati al dire troppo con il beneplacito dei gestori dei servizi in grado di monetizzare in modo sproporzionato tanto bendiddio messo a disposizione con così tanta facilità. Ecco, forse è questo il messaggio-monito che viene fuori, al di là del fatto che i contenuti possano o non possano essere reperibili, possano o non possano essere sfruttati, possano o non possano essere generati con cognizione di causa. Il Web è libertà ed è stato costruito con un barlume di struttura ordinata. Ora questo ordine è venuto un po' meno: anche il palazzo apparentemente più solido, se si minano le fondamenta, è destinato ad una sola fine.

0 commenti: