lunedì 12 agosto 2013

E SENTIRNE LA "VACANZA"

Cosa accomuna un bagnante sott'acqua (beh, facciamo sotto l'ombrellone) e uno scalatore sulla cima di una vetta? Semplice: il desiderio di voler (dover) condividere tutto quel che si fa con la più vasta base di amici. Già, perché si chiamerà anche vacanza, ma proprio non ci si riesce a staccare da computer e telefoni per connettersi a social network e affini. Certo, i tempi sono cambiati e gli strumenti digitali sono diventati una naturale appendice del nostro ego: ma, come al solito, resta da capire in che misura questi siano strumento utile o dispositivo per rimanere ossessivamente connessi con la socialità virtuale. E quindi si scopre che la connessione alle agorà virtuali (con il vostro social network preferito in testa, ovviamente) avviene perché si avverte una sorta di paura digitalmente atavica - il cosiddetto FOMO -, senza contare che per molti la condivisione delle proprie attività (ma proprio di tutte le proprie attività) è tradotta con il termine smoasting, ossia il vantarsi dei posti in cui ci si trova o delle cose che si fanno - e solo per ricevere poco utili (e spesso molto ipocriti) pubblici commenti di amici di amici di amici, con il rischio addirittura di risultare antipatico.
Insomma, non si riesce proprio a staccare la spina neanche a ridosso di Ferragosto: troppo importante l'attività di pubblicazione di status update scintillanti che rispondono fin troppo bene alla domanda Cosa stai facendo?. Se proprio non si riesce a fare a meno dei social, almeno in vacanza si spera che si possano usare di meno...

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