mercoledì 12 giugno 2013

IL CONTROLLO? E' "GARANTITO"

In giorni in cui è magicamente ri-esplosa la preoccupazione per la sorte dei nostri dati personali per via della scoperta di un programma tutto statunitense che controlla e incrocia le informazioni degli utenti della Rete, arrivano altri moniti abbastanza scontati, ma curiosi per via della tempistica. La (sempre troppo sottostimata) Autorità di Garanzia della Privacy ha stilato il consueto report sulle misure da attuare in materia di protezione dei dati personali, argomento in cui vi è una giungla di leggi poco chiare e interpretazioni conseguentemente nebulose. Ebbene, il sunto è che occorrerebbero delle norme più chiare per gestire il Web e i suoi sottoprodotti di interazione e produzione dei dati come blog e social network: la preoccupazione è per l'aumento della mole di dati (sensibili) disponibili che però è inversamente proporzionale al numero di entità (i cosiddetti Over the Top) che hanno il controllo diretto delle informazioni (pag. 13). Insomma: l'uso indebito di questi dati può andare avanti senza troppi ostacoli, pur essendo una questione che suscita non poche preoccupazioni. A distanza di anni la situazione di fatto non cambia, anzi: può solo prendere una piega sempre più tetra, almeno per quel che riguarda il discorso privacy. E per ogni persona non preoccupata dalla questione "tanto io non posto nulla di particolare, cosa vuoi che sappiano di me?" fa da contraltare la notizia secondo cui gli argomenti di cui più si parla sui social network sono i marchi commerciali e la politica. Ossia due ottimi soggetti da mettere nella cornice che riesce a costruire un quadro abbastanza veritiero di un utente. Cosa vuoi che sappiano di me. Magari il vicino di bacheca poco: di sicuro qualcuno all'ascolto e alla lettura "lì dietro" trova i suoi nessi. Garantito.

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