venerdì 12 aprile 2013

MESSAGGIO "IN" CODICE

C'è molto interesse per l'informazione testuale che gira sui media digitali, meglio se online. Perché di fatto il contenuto scritto è la base portante per la diffusione di un qualsivoglia messaggio, soprattutto affinché questo si possa ritrovare in quel mare magnum che è Internet. Ricerca e indicizzazione di questi contenuti sono strumenti preziosissimi per questo tipo di attività: ecco spiegata dunque l'importanza dei motori di ricerca nel concetto di Rete.
Sul Web, tuttavia, non si vive di sola scrittura: nonostante ciò, risulta ancora importante assegnare un contenuto testuale ad una foto, un video o una (divertente) gif animata. E partendo dal principio secondo cui scripta (digitali) manent, ecco che i giganti del Web - con il vostro social network preferito in testa - si sono adoprati per "invogliare" gli utenti ad aggiungere informazioni supplementari attraverso i tag e migliorando (anche troppo) anche il sistema interno di ricerca. Che una semplice foto dica anche più di quel rappresenta è concetto che non tutti prendono in considerazione nel momento in cui condividono a tutti i costi una propria immagine; ne è la prova un esperimento a metà tra il puro ingegno e la provocazione realizzato da uno studente di informatica dell'Università di Oxford (Inghilterra) dal nome Secretbook. Si tratta di una semplice estensione da applicare ad un noto Internet Browser il cui compito è quello di poter aggiungere informazioni testuali all'interno delle - e non in aggiunta alle - foto postate su Facebook. Basta una password nota a mittente e a destinatario e il gioco è fatto: una sorta di messaggio in codice direttamente nel codice (informatico) della trasmissione digitale dell'operazione. Certo, per i più l'utilizzo di questo "servizio" può essere poco più che un gioco: tuttavia, alla base di tutto questo ancora una volta si può riflettere su quelle che sono tutte le possibilità di utilizzo dell'informazione digitale. E' davvero un gioco? Non sempre.

0 commenti: