giovedì 23 giugno 2011

OSTAGGIO IN RETE

Su Facebook si passano tanti minuti online, e chiusi in quel mondo si è veri e propri prigionieri di aggiornamenti, status update, applicazioni, commenti e tag. Alcuni fanno anche di più: sequestrano una persona e poi cominciano a rendicontare il rapimento attraverso il vostro social network preferito. La storia del "rapito dalla Rete" con tanto di rapito in carne ed ossa è avvenuta in Utah, Stati Uniti (e dove sennò?): protagonista un uomo con piccoli precedenti che, braccato dalla Polizia, si è chiuso in un hotel, tenendo anche in ostaggio una donna. Durante la trattativa con le forze dell'ordine l'uomo ha pensato bene di aggiornare il suo profilo Facebook, pubblicando tra le altre cose una foto con la sequestrata. Alcuni dettagli che rendono la storia ancora più "gustosa": durante la vicenda ha stretto amicizia con una dozzina di nuovi amici, e ha anche ricevuto dei consigli su possibili appostamenti nascosti della polizia (i geni che hanno lasciato questi consigli rischiano ovviamente una condanna). La vicenda si è chiusa con il malvivente che si è sparato un colpo in petto al momento dell'irruzione degli SWAT nella stanza d'albergo. Pare non rischi la vita, anche se tra i suoi aggiornamenti è bene ricordare un suo "e se non ce la faccio ad uscire vivo di qui, mi ritroverete in un posto migliore". Questo posto, si capisce, non è Facebook.

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