lunedì 20 dicembre 2010

TE LO "ASSICURO": VENI, VIDI, PREVIDI

Delle compagnie assicurative che si tutelano sbirciando nei vostri profili si è già parlato (a proposito di clienti troppo "chiacchieroni" o finti malati, ad esempio): in ballo, per le aziende che sganciano i premi, ci sono troppi soldi da pagare senza ragione oppure per via di motivi non dipendenti dalla loro volontà. Alcune compagnie si sono fatte anche parecchio furbe (più di quanto non lo siano già, invero), e addirittura attraverso il monitoraggio delle attività online possono prevedere la possibile (o probabile?) data di decesso, evitando dunque di assicurare sulla vita determinati soggetti perché troppo a rischio. Wired.it spiega come più di un brand assicurativo (la Deloitte Consulting, ad esempio) stia effettivamente conducendo ricerche in tal senso, monitorando la quantità ingente di dati a disposizione in rete: attraverso tale analisi si possono evincere determinati stili di vita che sono in grado di far prevedere un lifespan più o meno ridotto, inducendo dunque queste aziende a non assicurare determinati (ex, a questo punto) clienti. D'accordo, la mole di dati sensibili è un fenomeno dell'intero Web, ma per ricavare la quantità maggiore di dati "sensibili" o "compromettenti" state pensando anche voi allo stesso sito che penso io? Giusto per mettere le cose in chiaro: non sto pensando a Wikileaks, eh...

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