giovedì 4 marzo 2010

TUTTO SOMMATO, E' UNA RIVOLUZIONE...

Come da titolo, il pensiero odierno è un'amara riflessione. Che piaccia o no, Facebook è una rivoluzione, a suo modo. Perché ha assoggettato milioni di persone, perché ha stabilito le sue regole, perché, come i migliori leader, ha schiacciato parecchie teste e ha posto i suoi paletti, fornendo il suo servizio che piace a (quasi) tutti. Le conseguenze negative si vedono col tempo, ma nel frattempo, diamine, adesso ho riallacciato i contatti con il bidello delle scuole medie...
A riguardo, segnalo due ottimi articoli trovati in giro per la rete. Il primo parla proprio delle strategie adottate da Facebook per diventare un leader (o presunto tale) nel campo della comunicazione digitale: strategie vincenti, visto il numero di iscritti. L'importante, aggiungo io, è che per ogni iscritto [caprone] a FB che crede che Facebook sia sinonimo di internet, ci sia un essere sulla terra che desista dal farlo (ed è a questa résistance che si rivolge questo blog).
Il secondo articolo è in realtà già citato nel precedente link, ma gli interventi degni di nota meritano sempre un collegamento. E questo pezzo riassume i tanti piccoli motivi che ti fanno odiare FB. Nell'introduzione al cuore del messaggio, vi è una sacrosanta verità, che sottoscrivo in pieno e che credo di aver espresso più di una volta: non è il mezzo ad essere deviato, ma l'uso sconsiderato che se ne fa. Fantastica anche la metafora utilizzata, quella del coltello: è esattamente la stessa che uso per spiegare cos'è FB, ma al contrario. Un coltello da cucina è utile perché ci tagli i cibi, ma lo stesso coltello, in preda ad un raptus, può servire per uccidere. Esatto, come Facebook che uccide la privacy!

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