sabato 11 agosto 2012

GRUPPI DI PROTESTA

Tempi duri per gli appartenenti ai gruppi sul vostro social network preferito (cioè il 99,99% periodico degli utenti, a senso). Questa particolare e diffusissima caratteristica del social ha già creato qualche polemica nel tempo, e sembra normale che all'introduzione di una anche minima modifica nelle condizioni d'uso si scateni il solito vespaio. Due le notizie passate(mi) in questi giorni: a quanto pare gli utenti che effettuano una qualsivoglia attività sui gruppi ai quali sono iscritti sono letteralmente monitorati (beh, e dov'è la novità, vien da dire) con tanto di orario preciso relativo all'ingresso nel gruppo. Insomma, è l'obolo da pagare per dimostrare l'attaccamento alle proprie passioni su FB...ma non è tutto. Pare anche che le pagine fan non se la passino tanto bene, soprattutto per quelli che sperano di condividere contenuti senza passare dalla cassa. Un nuovo algoritmo, infatti, "costringe" gli utenti a dover passare da post che garantiscono visibilità assicurata, ma a pagamento. A quanto pare, qui l'obolo è assolutamente reale.
Ovviamente lo sdegno tra gli utenti FB è alle stelle: si chiedono, infatti, perché dovrebbero pagare su un social network o perché si dovrebbe veder bistrattata così tanto la propria privacy. Domande legittime: peccato che stiano parlando del medium sbagliato. Fortemente sbagliato.

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