venerdì 11 febbraio 2011

QUALCOSA CHE OBAMA NON AMA

Negli Stati Uniti è (già) tempo di pensare alla nuova elezione del Presidente. Elezione o rielezione, sui network americani si mobilitano politici e affini per intervenire nei numerosi talk-show a stelle e strisce. Un paio di giorni fa, al Today Show in onda sull'emittente MSNBC è intervenuta la first lady in persona, Michelle Obama, che ha fatto scalpore non solo per aver indossato un vestito da pochi dollari, ma anche per ciò che ha detto. Dalla politica al Superbowl, dalle politiche giovanili a Facebook: forse è proprio quest'ultimo argomento a suscitare una certa risonanza mediatica. Alla domanda, verso la fine dell'intervista (più o meno al minuto 13:15), riguardante l'eventuale presenza delle sue due figlie - le first daughters - su Facebook, la risposta è stata sibillina: no. E ha anche aggiunto "di non essere una grande sostenitrice di Facebook per i ragazzini, poiché è una cosa di cui non hanno davvero bisogno". Molto condivisibile il concetto, niente da dire. Ma emergono due problematiche a riguardo. La prima: le figlie di Obama non sono su Facebook e non possono legalmente esserlo, poiché al di sotto dell'età minima richiesta per essere iscritti (sì, anche la figlia maggiore). Questo fa capire come il famoso contratto di accettazione dei termini d'uso sia davvero preso in considerazione, e che su Facebook possano iscriversi tutti, senza nessun controllo. Secondo: un personaggio politico di un certo rilievo ha preso una posizione netta nei confronti di un prodotto all-american figlio del classico self-made man che rappresenta un po' il classico spirito americano. E' una scelta che pagherà? Nel 2012 l'ardua sentenza.

PS: ma vuoi mettere la soddisfazione di mandare un messaggio da un indirizzo e-mail che finisce con "whitehouse.gov"? Altro che Facebook!

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