domenica 5 maggio 2013

PUBBLICA PUBBLICITA'

Non si scopre l'acqua calda affermando che l'introito principale nelle casse di Facebook arriva attraverso la pubblicità. Sono infatti le inserzioni pubblicitarie la miniera d'oro del vostro social network preferito, non solo per la concessione di spazi entro i quali si possono mostrare prodotti interessanti, ma anche (e soprattutto) per lo sfruttamento dei dati degli utenti per la visualizzazione di inserzioni personalizzate. E' tutto sommato una logica "normale", soprattutto in virtù del fatto che FB resta un sito gratuito, per cui in qualche maniera deve monetizzare attraverso altre forme, come fanno peraltro tantissimi altri siti: in fondo, si tratta di una strategia figlia della possibilità di elaborazione delle informazioni digitali. Agli analizzatori più attenti fa magari storcere il naso il modo in cui i nostri (vostri) dati vengano elaborati e ripresentati sotto forma di inserzioni pubblicitarie: non una visualizzazione in base alle vostre ricerche (volontarie) ma in base ai vostri interessi, elaborando dichiarazioni in bacheca, informazioni personali e soprattutto like. Esiste poi una serie di  strumenti a disposizione degli utenti che altro non fa se non aumentare la possibilità di analisi dei dati per personalizzare al massimo la proposizione di pubblicità. Insomma, FB e compagnia rischiano di aver tirato un po' troppo la corda, ma la partita non sembra ancora chiusa. Anzi, apre le porte agli acquisti fisici nei negozi.
Infatti, dopo l'introduzione della tecnica di riconoscimento facciale negli esercizi commerciali e l'associazione con gli account Facebook dei clienti, una nuova strategia commerciale punta all'elaborazione dei dati relativi agli acquisti effettuati dagli utenti nei negozi reali e riproposti con precisione maniacale nelle vostre bacheche. Il servizio si chiama Partner Categories, e di fatto fa entrare Facebook (anche) nei vostri acquisti quotidiani - e offline. Una specie di volantino personalizzato, in pratica. Forse è l'inevitabile evoluzione del commercio: resta il fatto che il sito leader della creazione e condivisione di contenuti personali ha varcato i propri confini, e forse si prepara all'invasione definitiva delle abitudini degli utenti-persone.

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