Armatevi: dal profondo nord parte una nuova battaglia. I popoli dell'Europa settentrionale - gente fumantina : ricordate i Vichinghi? - stanno preparando una class action contro Facebook. Il motivo? La loro avversione nei confronti delle cosiddette sponsored stories, ossia un modo remunerativo (per Facebook e per i grandi marchi) di sfruttare la vostra innata propensione al like compulsivo. La loro tesi difensiva? Facebook "impone" dei messaggi pubblicitari contro la nostra (vostra) volontà.
Non vorrei essere nei panni della commissione in grado di giudicare se i norreni digitali avranno ragione a dover rivendicare un diritto su una piattaforma altrui. Perché, in fondo, si tratta di questo: perché gli utenti dovrebbero manifestare una richiesta di questo tipo in questa forma? Chi obbliga loro a riversare tutta la loro vita fatta di pensieri, parole, like e foto sul vostro social network preferito? Data la (apparente) gratuità del servizio e l'accettazione dei termini d'uso, il discorso non parrebbe avere storia. E' una dittatura volontaria, non una democrazia. E la soluzione, in questi casi, è solo una: no, non è protestare. E' abbandonare il drakkar.
martedì 4 dicembre 2012
QUANTE "STORIE"...
Pubblicato da kikkuzzo alle 12/04/2012 12:45:00 AM
Etichette: facebook, inganno, psicosi collettiva
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento