Si parte da un articolo che probabilmente non dice molto di nuovo a chi non va d'accordissimo con i social ma anche a chi li usa e lo sa fare con giudizio: avete ben dodici (più uno) motivi per lasciare Facebook, leggeteli e magari ritrovatevi in qualche falla del vostro social network preferito. L'attenzione è poi caduta su uno dei link forniti a corredo dell'articolo: in verità è di qualche tempo fa ma la testata è prestigiosa, visto che si parla del NY Times. Ma è il titolo ad essere catchy: parla di una contro-community, una cerchia che non si riunisce ma è unita dal fatto di non essere interessata a - o si è allontanata da - Facebook. I Facebook Resisters sembrano quasi appartenere ad un club, ad una lobby, ad un'associazione che li collega proprio perché sono scollegati. Quasi come se Facebook fosse un qualcosa da frequentare a tutti i costi, come se si dovesse resistere a tutti i costi, come se fosse il nemico da combattere, proprio come qualche decennio fa nella vita vera. Qualcuno non resiste e "cade" sotto il colpo del social, altri fanno dietrofront e tornano a far parte della Resistenza. Come in guerra.
martedì 12 giugno 2012
VIVE LA RÉSISTANCE!
Pubblicato da kikkuzzo alle 6/12/2012 12:04:00 AM
Etichette: facebook, psicosi collettiva, tormentone
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