Ciclicamente i grandi quotidiani nazionali si prodigano nel pubblicare articoli che parlano di social network e dintorni: alcuni per lodarli, alcuni per affossarli, alcuni per ragionarci su. Tra queste pagine si trovano parecchi rimandi a questi "pezzi", e quello di oggi forse ripete ancora una volta concetti già espressi, ma una citazione o un trackback in più certo non guastano, se ciò aiuta a raggiungere anche solo un lettore (e magari una riflessione) in più. L'articolo apparso su Corriere.it parla del complicato rapporto tra questi strumenti e la privacy, vero tallone da killer che fa danni a destra e a manca. Nello specifico la luce è puntata sulla relazione tra FB e gli adolescenti, per i quali in pratica non esiste privacy, anzi è un concetto totalmente superato e dunque automaticamente di non interesse. Anche se poi nella lettura dell'articolo si scopre che la "colpa" non è solo dei ragazzini, visto che i cattivi esempi hanno le sembianze di genitori e adulti talvolta insospettabili. Buona lettura.
sabato 9 luglio 2011
NO-PRIVACY ZONE
Pubblicato da kikkuzzo alle 7/09/2011 12:34:00 PM
Etichette: facebook, netiquette, privacy, psicosi collettiva
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