Occorre ricalcare una celeberrima canzone di qualche anno fa (con annessa splendida versione alternativa) per spiegare il pensiero di Mr. Facebook a proposito della sua creatura. In un'intervista apparsa su Repubblica.it, è apparso spavaldo nella difesa del suo gioiello genera-soldi a scapito della privacy degli altri. Già, la privacy, il solito argomento spinoso. Pronta la risposta del ragazzino-CEO: Facebook prolifera perché il concetto di privacy è ormai superato per la sua generazione. La sua generazione? Ma chi gliel'ha detto? La sua generazione non è incurante della privacy: è semplicemente ossessionata dalle informazioni spicciole a tutti i costi, è tormentata dal gossip del proprio vicino di casa, è anche - diciamolo - ignorante (nel senso che ignora) dei rischi potenziali che si celano dietro ogni clic e dietro la condivisione di contenuti magari ironici oggi, ma rischiosi domani. No, la sua (la mia) generazione tiene alla propria privacy: ma è lo scintillio del suo mezzo di massa, purtroppo, ad interessare maggiormente. Mi viene in mente una frase della canzone sopra citata: why don't you (all) fade away?
venerdì 25 giugno 2010
MY GENERATION
Pubblicato da kikkuzzo alle 6/25/2010 08:31:00 PM
Etichette: facebook, netiquette, privacy, psicosi collettiva, tormentone
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