venerdì 20 settembre 2013

UN PRESTITO? NON CRED(IT)O PROPRIO...

Recita l'antico detto: chi trova un amico trova un tesoro.... ai tempi dei social network, tuttavia, può esser vero il contrario. L'economia mondiale ha imboccato una buia e stretta via; si è alle strette, e anche la cosiddetta stretta del credito non conosce ormai più confini; bisogna stringer la cinghia, e le banche non sono da meno. Dimenticate la filosofia che contraddistingueva gli istituti di credito fino a qualche anno fa: prima di concedere un prestito o un mutuo, le banche vogliono sapere tutto di voi e pretendono un bel po' di garanzie prima di allargare i cordoni della borsa. Questa ricerca di rassicurazioni economiche, tuttavia, travalica anche i normali confini della vita "normale" e sfocia dritta dritta su bacheche e dintorni: sempre più spesso, infatti, gli istituti bancari (statunitensi, per ora) scandagliano persino la lista degli amici dell'aspirante beneficiario della somma alla ricerca di profili "sospetti" e poco affidabili dal punto di vista finanziario. Insomma, se tra i vostri amici figura qualche pignorato, insolvente, ipotecato o cattivo pagatore rischiate di vedere letteralmente volare via la possibilità di ricevere un sostegno economico per una qualsivoglia attività. Considerata la facilità con cui al giorno d'oggi si includono le persone nella propria cerchia virtuale di conoscenze, il rischio di ricevere un niet dalla banca è piuttosto altino. I soldi arriverebbero solo dopo una accurata selezione: insomma, il credito arriva solo a tempo debito.


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