lunedì 10 dicembre 2012

(FOTO)CAMERA CON VISTA

Conoscete Instagram? Simile a Twitter per la sua logica di follower e affini (e infatti è recentissima la notizia della "separazione" fra le due applicazioni), si tratta di un social tutto dedicato alla fotografia "di consumo": già, perché l'obiettivo di Instagram è condividere ciò che passa da...l'obiettivo dei propri smartphone. Quante situazioni, quanti scorci, quanti paesaggi avremmo voluto immortalare immediatamente qualche anno fa? Bene, con i moderni cellulari con fotocamera integrata ora è possibile scattare un'istantanea in un attimo, e con questa applicazione è possibile condividerla con il mondo intero. Votata migliore applicazione 2011 nientemeno che da Apple, Instagram è ora disponibile per una gamma più vasta di telefoni evoluti: si tratta di un social network molto poco identitario poiché non è richiesto l'inserimento della propria anagrafica completa (al contrario del vostro social network preferito), e anzi è forse più soddisfacente interessarsi agli scatti di gente completamente sconosciuta a cui si è legati solo per via di una passione fotografica o un soggetto in comune.
Ma, neanche a dirlo, è sempre importante l'uso che si fa degli strumenti. In realtà tra tag, descrizioni dettagliate, dettagli stessi della foto e soprattutto geolocalizzazione è possibile "rintracciare" un utente o ca(r)pire qualche informazione aggiuntiva. Se poi questa mole di informazione si incrocia con precisione con altri strumenti di posizionamento, ecco che l'insidia si nasconde dietro l'angolo.
Alcuni "smanettoni" della Rutgers University, New Jersey (USA), hanno creato il progetto The Beat, ossia la commistione di scatti pubblicati su Instagram e la (precisa) localizzazione attraverso Google Street View. Il fine è quello di associare una location dettagliata agli scatti che dicono poco del luogo in cui ci si trova. Il bello (per modo di dire) è il modo in cui il sistema riesca ad associare foto di interni ai rispettivi domicili, generando così un leggerissimo problema di privacy. Considerando che non tutti fotografano paesaggi lacustri o cieli (extra)terrestri ma scene di vita domestica e (una volta) privata, la prossima foto da un cellulare potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang. Pensateci, prima di associare un luogo ad una foto: vista la potenziale pericolosità della cosa, è meglio evitare tale esposizione.

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