martedì 4 settembre 2012

MEDIA...MENTE COME GLI ALTRI

Davvero niente male la riflessione apparsa qualche giorno fa dal titolo Quando Internet diventa peggio della televisione: la lettura è caldamente consigliata, (sulla frase Il problema, ancora una volta, è l'uso che se ne fa mi sono sentito quasi come di fronte ad uno specchio telematico) perché si analizza (e velatamente si critica) il modo di fare Internet ed essere su Internet al giorno d'oggi. Già, Internet, quella bella risorsa nata circa vent'anni fa che all'inizio era sconosciuta ai più (mancanza di infrastrutture, si vociferava) e quindi con (relativamente) pochi contenuti e poca gente in giro: un po' come quei baretti accoglienti ma poco frequentati, nei quali si sta bene e tranquilli. Internet è il futuro, e al bando la vecchia televisione, si è detto. Poi la voce s'è sparsa: si è cominciato a dire che su Internet si è liberi, e liberi di fare tutto quel che si vuole. Apriti cielo: sono arrivati in miliardi, ognuno con qualcosa da dire. Ne beneficiò la qualità dell'informazione? Non proprio: si capì subito che bastava la quantità, e alcuni baristi hanno cominciato a monetizzare sul cumulo di dati, promettendo aperitivi gratis in cambio di qualche informazione. Le conseguenze? Qualcuno ha ipotizzato che la tanto sbandierata libertà fosse solo fittizia, altri continuano ad affollare il bar più bello per fare bella mostra di sé e poco altro, mentre il barista incassava beato. Finirà magari (siamo nell'anno dell'Apocalisse, in fondo) che il bel baretto diventerà troppo affollato, con la qualità del prodotto che inevitabilmente si deteriorerà presto. Si tornerà magari a quella vecchia osteria chiamata Tv per rifocillarsi di sapere? Magari no, visto che forse basta comportarsi bene nel baretto per farlo tornare ai suoi antichi splendori, al suo primo Ideale: c'è ancora qualche tavolo libero, basta solo una riassettata.

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