sabato 18 giugno 2011

(WO)MAN IN THE MIRROR

Se gli articoli riguardanti i comportamenti su Facebook appaiono spesso (molto) in alto sulle pagine Web dei più importanti quotidiani italiani (e non solo) il dubbio è lecito: o nel mondo non è successo granché oppure effettivamente la smania da pubblicazione di questo tipo di notizie va per la maggiore. Sarà anche così, tanto che la riflessione odierna è firmata Corriere.it e parla di Facebook come una vetrina-specchio (specchio? Dove ho già sentito questa cosa?) soprattutto per i single (o aspiranti tali, si specifica nel "pezzo") che di fatto sembrano "costretti" a doversi pubblicizzare al meglio - dunque spesso andando oltre l'effettiva realtà - non tanto per piacersi, ma per piacere agli altri.
Due le scuole di pensiero esposte nell'articolo. Da una parte il punto di vista di Jonathan Franzen sull'immagine distorta che si ha (o si vuole avere) attraverso questi strumenti; dall'altra, la firma dell'articolo che candidamente afferma che "in realtà non è così" (punto, zero possibilità di replica). Chi ha ragione, chi ha torto? Difficile trovare un punto di vista definitivo scartabellando tra quasi settecento milioni di profili: è probabile tuttavia che possa emergere un trend piuttosto che un altro. Basta farsi un giro per bacheche, ovvero la rappresentazione della vita di molti, originale o farlocca che sia.

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