venerdì 6 maggio 2011

ABUSO...IN UFFICIO

Peculato: una parola oscura, misteriosa, minacciosa. Cos'è, una cosa che si mangia? Non proprio. Rischia però di "mangiare" tutti quelli che (anche) sul luogo di lavoro non riescono a fare a meno di sbirciare le bacheche altrui sul vostro social network preferito. La legge, si sa, non ammette ignoranza, ma è pur vero che le varie interpretazioni di una norma spesso varcano confini non sempre definiti o definitivamente definibili, senza contare che "nuovi casi" creano (a questo punto pericolosi) precedenti e aprono la strada ad una serie concatenata di applicazioni simili. Sentite qua: a cinque impiegati del comune di Bertinoro è stato contestato il reato di peculato (quella parola all'inizio del post, insomma) e di abuso d'ufficio (quel giochino di parole che fa da titolo al post, insomma). Il motivo? Al di là di download poco ortodossi, è stata contestata anche la navigazione su Facebook, vuoi per un giochino di troppo, vuoi per un mi piace in eccesso. Se tanto mi dà tanto, tutti (o quasi) condannati in Italia, dunque? Onestamente, sembra un tantinello eccessivo. Basta solo un po' di buon senso e di rispetto, sia virtuale che (soprattutto) reale.

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