mercoledì 17 marzo 2010

IL SORPASSO

Citando un famoso film italiano (con scena altrettanto famosa che pare si addica alla situazione) mi tocca dover segnalare una notizia che, ahimè, ha un che di storico. LaStampa.it (ma un po' tutte le maggiori testate italiane) riporta la notizia del sorpasso di Facebook su Google. Il dato -riportato originariamente dal Financial Times - si riferisce ai soli Stati Uniti, e su numero di clic su cadenza settimanale. Ma in fondo anche questo è un segno dei tempi. Insomma, il dato è eclatante di suo, perché non solo mina una certezza nata quasi con l'avvento di Internet (ossia, che Google rulez), ma perché a mio avviso cambia proprio la prospettiva di Internet stesso. Chiariamo le cose: dal mio punto di vista (ma ho ragione di credere che la cosa sia oggettivamente valida) Google e Facebook sono due cose radicalmente diverse. Google è una porta sulla conoscenza: è un motore di ricerca, è una chiave che mi apre le porte a ciò che voglio cercare; e la ricerca è pressoché infinita, si tratti delle ricette delle torte fino all'ultima breaking news diramata dalle agenzie di stampa. Facebook è una ricerca "mirata": passo tutto il giorno sulle sue pagine (non io, ovviamente, è un io generico), d'accordo, cerco, ma cerco in un sistema "chiuso", composto dalle mie pagine, dalle pagine dei miei amici, dalle pagine degli amici, dalle pagine degli amici degli amici, e così via. La differenza? Sostanziale: Facebook non è una fonte di conoscenza, senza contare che (teoricamente) le pagine sono visibili ai soli iscritti. D'accordo, col passaparola e con l'adesione al gruppo del giorno si sfiora l'attualità, ma parliamoci chiaro, non si tratta di un sito di una rivista scientifica, di un'università, di un ente di pubblica utilità. A questi siti si accede molto spesso tramite un motore di ricerca (o il motore di ricerca, ossia quello di Big G), su Facebook si frequenta il gossip e poco altro (e quel poco di utile che realmente c'è, non ha lo stesso appeal di un tag di una foto di un'ubriacatura della sera prima). Ribadisco il concetto espresso in un altro post: il sorpasso fa male, perché Google è utile.

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