giovedì 18 marzo 2010

I TUTORI DELLA LEGGE...CONTRO LA LEGGE

Diceva Machiavelli: il fine giustifica i mezzi. Giustissimo, aggiungo io. E quindi capita di leggere che (pare) l'FBI sia "infiltrata" in Facebook, sotto false identità, per scovare tra gli amici degli amici qualche pericoloso criminale da acciuffare. Quindi, dopo la CIA, anche il bureau statunitense approda in FB. Una richiesta di amicizia e il gioco è fatto: l'attrattiva di aggiungere un nuovo amico, anche se non lo si conosce (e a giudicare dall'undercover mission, i tizi per cui gli agenti si spacciano non esistono) è troppo forte, anche per chi ha qualche problemino con la legge e magari è "uccel di bosco". Per questo motivo non sorprende sapere che un boss della malavita sia stato beccato grazie alla sua frequentazione su Facebook: evidentemente, la mania da amicizia non conosce confini...
Si diceva però che l'identità nascosta e fasulla degli 007 (no, non quelli reali che hanno la moglie pettegola) è contro la policy di Facebook. In sostanza gli agenti, non dichiarando le loro vere generalità, stanno commettendo un illecito. Certo, come se tutti gli utenti dichiarassero il vero... quindi, un falso più, un falso meno, dove sta il problema? E poi, se serve per una buona causa, tanto meglio: in fondo, un finto amico in più è sempre cool, e il fine giustifica i mezzi...

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