sabato 20 febbraio 2010

PANZEROTTO...CON BUFALA

No, non si tratta di una particolare farcitura di una succulenta cibaria tipica del Sud Italia (e della Puglia, in particolare); è l'ennesima dimostrazione che vede ancora Facebook come un pericoloso (relativamente parlando in questo caso, s'intende) mezzo di (dis)informazione di massa.
La storia riguarda un notissimo locale di Milano, specializzato proprio nella produzione di panzerotti: si tratta di Luini, sito in pieno centro dalle parti del Duomo (vi consiglio di andarci, si mangia bene anche se un panzerotto nel suo luogo di origine è un'altra cosa, fidatevi) e a quanto pare un vero must per i milanesi e per l'immancabile colonia pugliese in territorio meneghino. Su Facebook, un giorno parte la notizia: Luini chiude per far posto ad una multinazionale, una catena di ristoranti. Come riporta Corriere.it, la disperazione su FB e su internet in generale per la possibile chiusura raggiunge livelli altissimi. Ovviamente, non può mancare la creazione del gruppo FB a riguardo (un'ossessione è un'ossessione, d'altronde...come se un gruppo potesse cambiare le cose in tempi di crisi) e la notizia rimbalza anche in una popolare trasmissione radiofonica, Deejay Chiama Italia: Linus apprende la vicenda e la riporta, su segnalazione di un ascoltatore. Insomma: Luini diventa un simil-caso nazionale. Poi, il colpo di scena: è tutto un falso, e l'autore della burla si prodiga a spiegarlo (ovviamente tramite Facebook, e dove sennò?) come un gesto di scherzo nei confronti di un'altra persona. Tutto qui, uno scherzo. Eppure, per qualche ora l'Italia è sembrata quasi paralizzata (mediaticamente parlando) dall'affaire Luini, e tutto per una fuga di notizie nata -naturalmente- su quel gran calderone di dicerie chiamato Facebook.

Tra le citazioni da menzionare ricordiamo: Linus ("Mi spiace d'aver collaborato alla diffusione di una bufala. In quest'orgia di informazione non si distingue più cosa è vero e cosa non lo è"), un commento arguto nella notizia citata e data dal Corriere ("Quanto avvenuto è la dimostrazione di quanto sia pericoloso un utilizzo scorretto della rete, e di Facebook in particolare, dove troppi prendono per vero tutto ciò che viene detto...attenzione ragazzi!"), e l'autore del blog stesso del Corriere, che fa un po' da sunto alla situazione generale ("E' una storia, insomma, di ordinaria follia mediatica").

Ma la vera morale è solo una, e si riassume in questa fotografia!



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