mercoledì 18 novembre 2009

LE NUOVE PAGINE GIALLE

Pensavate che un profilo privato bastasse per ghettizzare le vostre informazioni solo per i vostri ottocentoquarantacinque "amici"? E invece no. Facebook -il vostro social network preferito - è esattamente quello che penso, cioè un grosso database di schedature di massa. Certo, casi come questo segnalato dal Sun (che giornale...) sono solo la prova che il cattivo di turno alla fine paga, ma se parliamo in senso generale, ci accorgiamo come ormai qualsiasi attività e qualsiasi dato sensibile vengano monitorati - e la cosa bella è che la gente lo fa volontariamente (oppure spinta da manie da psicosi collettiva) lamentandosi poi per la mancanza di privacy...
Insomma, in questa storia anglosassone una ragazza aggredita in un locale ha ritrovato il suo aggressore grazie ad un paio di giorni di ricerche su Facebook e un "amico" in comune con la vittima, il quale non ha avuto problemi a reperire l'indirizzo dell'autore del gesto violento. D'altronde, i dati sono inseriti tutti volontariamente, vero? Meglio delle Pagine Bianche...

0 commenti: