domenica 5 luglio 2009

OSSESSIONE

Oddio, un incubo. Personalmente, impazzirei se mi dovesse capitare una cosa del genere. Una povera e a quanto pare ignara cittadina, Lindsey Abrams, ha cominciato a ricevere SMS a raffica. Spam, messaggi scritti in gergo, commenti e repliche. Un'ossessione. Già questo basterebbe per far rabbrividire quelli che odiano queste intromissioni alla propria privacy (e probabilmente un bombardamento di questo genere farebbe sbroccare anche gli amanti del vostro social network preferito), ma non è tutto. Sì, perchè il mittente di questi messaggi era proprio Facebook, che aveva annunciato precedentemente l'inizio di questa nuova funzionalità di aggiornamento via messaggio. Peccato che, a quanto pare, la tizia non fosse neanche iscritta al social network (ah, esistono anche dei non iscritti?). La poveretta si è dovuta sorbire non solo queste centinaia -pare- di messaggi, ma è stata anche costretta a sborsare 10 centesimi di dollaro (vabbè, vale meno dell'Euro, ma sono sempre soldi... voglio vedervi al posto suo) per ogni messaggio ricevuto!
Il motivo di tutto questo? Vi aspettate che vi dica che la colpa è di Facebook perchè non ha cura della privacy? Vi piacerebbe, ma non lo dirò. Il colpevole è il "riciclo" dei numeri dismessi dai gestori telefonici: quando un numero viene assegnato ad un utente, dopo un tot di mesi di inutilizzo dello stesso, il numero viene disattivato ed è pronto per essere riassegnato ad un nuovo utente. Ad una nuova vittima, più che altro. Quando il numero è stato riattivato, FB ha ricominciato a tempestare -ops, scusate, ad inviare- messaggi al numero che evidentemente era abilitato a questa ricezione. Ora dico io, passi pure farsi i fatti degli altri per tutto il giorno, ma l'utilità di ricevere la notifica dei commenti e delle foto nuove di tutti i settecentocinquantamila amici su FB fatico a trovarla. Sinceramente. Oh, forse mi sbaglio io, eh.

Qui trovate il caso sul sito della Corte del Distretto Federale incaricato per la causa in questione...wow, Abrams v. Facebook, suona tipo film. Qui la notizia in inglese. Qui in italiano. Questo è ciò ho pensato quando ho scritto questo post.

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